Dichiarazioni in diretta Tv per Giuseppe Conte questo sabato sera. Ecco una sintesi:
“Il sacrifico di stare a casa è poca cosa in rapporto a tutti coloro che stanno in prima linea e sono costretti a lavorare. Donne e uomini che ogni giorno compiono un atto d’amore nei confronti dell’Italia.”
Abbiamo deciso di chiudere ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale a garantirci beni e servizi essenziali. Abbiamo stilato una lista dettagliata in cui sono elencati i servizi di pubblica utilità più necessari per il funzionamento dello stato.
Un ulteriore passo arrivato nel giorno che ha segnato il maggior incremento di decessi dall’inizio dell’emergenza (793). «È la crisi più difficile che il paese sta vivendo dal secondo dopoguerra» ha detto il premier parlando in una diretta Facebook (annunciata alle 22,45 e slittata alle 23,25).
Restano aperte quattro macroareee: logistica e trasporti, farmaci e sanità, energia e agroindustria. Tutti gli altri settori produttivi non essenziali verranno chiusi. È la “serrata” in tutta Italia decisa dal Governo che il premier Giuseppe Conte ha annunciato dopo una giornata di pressing da parte di Regioni, Comuni e sindacati per ulteriori restrizioni in chiave nazionale allo scopo di fermare l’avanzata del contagio di coronavirus.
Continueranno a rimanere aperti supermercati ed esercenti di beni di pubblica necessità. Continueranno a rimanere aperte farmacie e parafarmacie.
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