Accordo raggiunto, nasce la giunta Schifani alla Regione siciliana. Finito il braccio di ferro, si definiscono le deleghe.
E’ servita una intera notte e buona parte della mattina ma alla fine l’accordo sulla giunta Schifani è arrivato. Le notizie sul sì del presidente della Regione erano filtrate in tarda mattina prima dal gruppo di Fratelli d’Italia, poi è arrivata la conferma anche dall’entourage di Schifani. Una scelta, quella del presidente, assunta per senso di responsabilità vista l’esigenza di dare subito un governo alla regione rimasta troppo a lungo senza un esecutivo
A far saltare il banco sulla prima ipotesi di formazione, nella notte, era stato un documento ufficiale con cui Il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale Siciliana, aveva ribadito “sintonia con le scelte del partito a livello nazionale”. I diktat romani, insomma, erano stati chiari ed erano arrivati anche ai siciliani. I bene informati raccontando che addirittura uno degli assessori designati, che già aveva firmato l’accettazione, era tornato indietro a ritirare la firma.
Di fatto I meloniani insistevano sull’inserimento di due tecnici su quattro dei loro assessori. E dopo un lungo braccio di ferro Schifani ha detto di sì alle deleghe richieste da Roma per Francesco Paolo Scarpinato, secondo dei non eletti nella circoscrizione di Palermo, ed Elena Pagana ex deputata regionale del gruppo di Attiva Sicilia e moglie dell’ex assessore Ruggero Razza.
A questo punto la delegazione di Fratelli d’Italia sarà composta da Alessandro Aricò alle Infrastrutture, Francesco Scarpinato al Turismo, Elena Pagana al Territorio e Ambiente ed Elvira Amata ai Beni Culturali. Non entreranno in giunta Giusi Savarino e Giorgio Assenza.
Per Forza Italia toccherà a Marco Falcone all’Economia, Edy Tamajo alle Attività produttive e Giovanna Volo manager d’area alla Sanità.
I due della Lega saranno Luca Sammartino all’Agricoltura e vicepresidente e Mimmo Turano all’Istruzione che prende il posto che era dato come già assegnato a Vincenzo Figuccia.
I due della Democrazia Cristiana Nunzia Albano alla Famiglia e Lavoro e Andrea Messina alle Autonomie locali. Infine per il Movimento per le Autonomie Roberto Di Mauro ad Energia e rifiuti.
Fatta la giunta e in preparazione i decreti adesso si comincia a lavorare sulla vice presidenza dell’Ars. Chi si aspettava una nomina e non l’avrà come Giusi Savarino, Giorgio Assenza e Vincenzo Figuccia, adesso è in pole position per le cariche di vice presidente vicario dell’Ars, deputato questore e deputato segretario o, in alternativa, per la presidenza di commissioni importanti come, ad esempio, la Bilancio