Tre voci narranti, quattro trasformazioni del carro, due carri complementari, video proiezioni a intensificare l’effetto scenico, artisti ormai diventati internazionali cone “Il Volo” ma anche il coro di voci bianche del teatro Massimo, artisti acrobati del Circ’Opificio, sbandieratori e gruppi folcloristici locali. Tutto questo accompagnerà, stasera, Santa Rosalia nel suo Giubileo.
Gli elementi della Statua e del carro di quest’anno
Sono tre gli elementi che compongono il carro della santa: “Oro, rosa e giglio”. L’oro rimanda all’opulenza dell’epoca barocca, la Rosa, “nel nome di Rosa-lia, la Santa tiene in mano una rosa luminosa: simbolo della luce della speranza” e il giglio “da cui la Vergine Eremita sboccia”
Il carro
Alto nove metri il carro trionfale risulta imponente. Ha una lunghezza di quasi 13 metri (12,7 metri) ed una larghezza di quasi 6 metri (5,8). Il carro lo si è già visto durante le prove e gli spostamenti ma la santa è coperta da un velo nero per rivelarne il meno possibile.
I carri supplementari
La formula di quest’anno prevede l’aggiunta di 2 carri supplementari durante il corteo. Il primo è il carro della peste. Comparirà già dal primo atto a Piano Palazzo (di fronte Palazzo reale o dei Normanni). Maurizio Bologna interpreterà la peste. La sua performance ve- luogo durante tutto il primo atto, poi accompagnerà lungo il percorso il carro e sarà visibile lungo tutto il Cassaro ovvero Corso Vittorio Emanuele.
Il secondo sarà il carro delle luminarie realizzato da Domenico Pellegrino, accompagnerà anche lui il percorso del carro della Santa. Nell’idea di Balich i due carri aumenteranno la spettacolarità e renderanno le performance durature invece di relegarle a uno solo dei 5 atti.
I cinque atti dello spettacolo itinerante
I tradizionali quattro quadri diventeranno cinque trasformando in un quadro aggiuntivo quello che nella tradizione è solo il passaggio destinato ai fuochi d’artificio. Durante il percorso ci saranno, però, performance aggiuntive a Piazza Bologni e al “Cavalluccio marino” che non rappresenteranno veri e proprio atti.
Primo atto Palazzo dei Normanni
“Nelle tenebre nasce la speranza”. La storia è nota ai Palermitani, Verrà inscenata con Maurizio Bologna che rappresenta la peste. La città è avvolta in una coltre scura e abbandonata dalla speranza dopo che dal mare è arrivata la peste “Figure oscure si aggirano nello spazio, sotto forma di danzatori, performer e diverse creature”. Il carro è velato.
Secondo atto, Piano Cattedrale, parte il corteo
Dalla cattedrale si intravede la speranza e il clima cambia. L’atmosfera muta. Cadono i costumi di scena che rappresentano le tenebre e compaiono quelli di un un bianco dorato. I performer vestiti di bianco si liberano dal velo e svelano la santa che illumina la strada dorata.
In cattedrale tocca al concerto de “Il Volo” accompagnare il secondo atto. Il carro giunge fra la nebbia e tutto intorno le performance sono numerose: sbandieratori, luci, colori e speranze che cominciano a farsi strada. La speranza verrà rivelata con le performance dei danzatori e del Circ’Opificio. Compaiono, nei loro costumi, le quattro sante che accompagnano Rosalia: Ninfa, Cristina, Oliva e Agata.
Terzo atto, Quattro canti
Ai Quattro canti il terzo atto, il tradizionale trionfo di Santa Rosalia sulla peste. Una voce femminile rappresenta La Rosa (interpretata da Alessandra Ponente), Rosalia, elegante e maestosa vestita di rosso e oro. “Santa Cristina, Santa Ninfa, Santa Oliva e Santa Agata si dispongono intorno al Quattro Canti nella loro sede originaria, a loro si unisce in proiezione l’immagine di S. Benedetto il Moro dando vita all’architettura del Teatro del Sole”. Colori e video proiezioni aggiungono spettacolarità alle performance.
Quarto atto, Porta Felice
Il carro scende trionfale accompagnato da spettacoli e colori e arriva fino a Porta Felice. “Dal balcone principale della Porta Felice, un personaggio imponente e carismatico – il Messaggero – appare. La sua voce potente e rassicurante riempie l’aria. Il Messaggero apre simbolicamente la Porta Felice…”. Il messaggero è Salvo Piparo. Durante lo spettacolo apparirà anche una immagine olografica della statua originale della Santa.
Atto cinque, Foro Italico
Chiamato il faro della speranza, l’ultimo atto è santa Rosalia che guarda al Futuro come Palermo vuole cambiare e guardare avanti.
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