L’ex governatore siciliano Rosario Crocetta è stato assolto dall’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta “tangente del mare”. Insieme a lui sono stati assolti anche l’armatore della Liberty Lines, Ettore Morace, e l’ex collaboratore di Crocetta, Massimo Finocchiaro. La sentenza è stata emessa dalla terza sezione del Tribunale di Palermo.

Le accuse di corruzione e il presunto monopolio nei collegamenti marittimi

L’accusa sosteneva che la Regione Siciliana, guidata all’epoca da Crocetta, avesse predisposto un bando “su misura” per favorire la compagnia Ustica Lines, poi diventata Liberty Lines, consentendole di mantenere il monopolio nei collegamenti marittimi con le isole minori. Questo sarebbe avvenuto in cambio di tangenti. Inoltre, l’accusa ipotizzava una proroga del servizio nel 2017 in cambio di un contributo elettorale di 5.000 euro da Morace al movimento politico di Crocetta, “Riparte Sicilia”.

Il troncone palermitano di un’indagine più ampia

Questo processo rappresenta il troncone palermitano dell’indagine “Mare Monstrum”, condotta dai carabinieri di Trapani, che ha indagato sulla corruzione ai danni della Regione Siciliana, coinvolgendo gli armatori Vittorio (deceduto) ed Ettore Morace, proprietari della compagnia Ustica Lines, poi Liberty Lines.

Le presunte pressioni e il patto corruttivo

Secondo l’accusa, i Morace avrebbero finanziato il movimento politico di Crocetta, il quale avrebbe esercitato pressioni su Dorotea Piazza e Fulvio Bellomo, dirigenti regionali, per favorire Ustica Lines nell’implementazione dei servizi di trasporto. L’accusa ipotizzava anche un patto corruttivo tra gli armatori Morace e Salvatrice Severino, dirigente dell’assessorato ai Trasporti della Regione, che avrebbe predisposto bandi ad hoc per i collegamenti con le isole minori.

L’assenza di Vittorio Morace e i patteggiamenti di Ettore Morace

Vittorio Morace, deceduto prima dell’inizio del processo, non ha mai partecipato al dibattimento a causa delle sue condizioni di salute. Suo figlio Ettore, invece, ha già patteggiato per corruzione in due procedimenti separati presso il Tribunale di Trapani. Questi procedimenti coinvolgono anche altre figure, tra cui l’ex deputato Girolamo Fazio (condannato a quattro anni e mezzo), l’ex sottosegretario Simona Vicari, Salvatrice Severino e Giuseppe Montalto.

Il “Sistema Trapani” e l’operazione del 19 maggio 2017

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Palermo e durata dieci mesi, ha portato alla luce quello che i magistrati hanno definito “Sistema Trapani”, un sistema di corruzione che coinvolgeva dirigenti, funzionari regionali, politici e armatori della Liberty Lines. L’operazione, scattata il 19 maggio 2017, ha svelato il giro di mazzette legato alla gestione dei contributi regionali per i collegamenti marittimi con le isole minori.

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