Bambini e ragazzi, ma anche adulti, sempre più schiavi delle nuove tecnologie. Da Facebook, a Instagram e al nuovo social che tanto piace alla millennial generation, sono sempre di più le ore trascorse a faccia rivolta verso il cellulare, isolati dal mondo e spesso inconsapevoli di quello che accade attorno. La tecnologia aiuta sì, lo ha fatto anche nel corso del lockdown permettendoci di restare in collegamento con il mondo esterno nonostante l’isolamento forzato, ma talvolta rischia anche di portarci in un tunnel chiamato dipendenza. Anche l’Oms ha certificato l’esistenza da dipendenza da cellulari.
Con lo scopo di studiare il fenomeno e aiutare le nuove generazioni ad un uso ragionato degli smartphone, nasce un progetto della Regione Siciliana che coinvolge il mondo delle associazioni a difesa del consumatore. È “Smartphone style – quando l’APParenza crea dipendenza”, che, grazie a un intervento della segreteria generale della Presidenza della Regione per promuovere il consumo attivo e consapevole in Sicilia, coinvolge come come capofila il Movimento Difesa del Cittadino (Mdc), e come partner le associazioni Adiconsum, Fedeconsumatori, Aduc, Tribunale del Consumatore, Omnia, focalizza l’attenzione sull’utilizzo sempre più smodato delle app soprattutto da parte delle giovani generazioni.
“L’oms ha dato l’allarme più volte sulla questione delle tante dipendenza – ha detto Enrichetta Guarreri del Mdc alla conferenza stampa di presentazione del progetto – Dal 20008 ci siamo sempre occupati di questa dipendenza, da alcol droga e cellulari. Per i ragazzi avevamo fatto poco al fine di prepararli ad un uso consapevole dei telefoni e delle applicazioni. Se pensiamo ai giovani, il fenomeno è più amplificato e il nostro è un progetto a 360 gradi, per tutta la popolazione, dai ragazzi più piccoli agli adulti”. “Da strumento di lavoro, il cellulare è con noi h24 visto che ci permette di accedere a qualsiasi contenuto – ha detto Marialuisa De Simone -. Informare e sensibilizzare i giovani è il primo obiettivo ma anche favorire i rapporti interpersonali e dare strumenti utili per capire se si è soggetti a una dipendenza”. Tra gli obiettivi del progetto anche educare gli adulti “che devono dare il buon esempio e dettare le regole ai giovani”.
Per questo saranno organizzati una serie di incontri nelle scuole secondarie di secondo grado delle nove provincie siciliane che accatteranno di partecipare. I dati raccolti dalle risposte degli studenti serviranno a fare una fotografia sulla dipendenza dallo smartphone. Nel corso del progetto si cercherà anche di sviluppare anche la creatività dei ragazzi con contatti face to face e con la creazione di alcuni cortometraggi, presentati ala fine in un festival.