Il giudizio immediato dei manager accusati di gestire un giro di prostituzione a Palermo rischia di coinvolgere diversi uomini che avrebbero avuto rapporti con alcune ragazze minorenni dell’agenzia.
Il processo iniziate per Francesco Pampa e Max Vicari, i due manager dell’agenzia Vanity Models Management, che offrivano ragazze minorenni ai loro “clienti anche di 70 e 80 anni”. Ai festini dove scorrevano fiumi di alcol e, per alcuni ragazze anche droga, sono stati avvistati anche dei volti noti.
Una delle vittime parla di allevatori di cavalli arabi, di agenti dello spettacolo e di uno chef “molto famoso”. Uno scenario squallido quello che era emerso dall’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal sostituto Sergio Mistritta.
Gli accertamenti erano partiti ad agosto del 2019, quando la madre di una presunta vittima aveva denunciato di aver scoperto che sua figlia, da quando avrebbe avuto 15 anni, sarebbe stata costretta a prostituirsi da Pampa e Vicari, per i quali lavorava come modella.
Fa venire i brividi un’inchiesta proposta da Le Iene su Italia 1, nella puntata condotta da Veronica Ruggeri. Nel servizio, le Iene hanno raccontato di un giro di prostituzione minorile a Palermo che ha portato all’arresto di Francesco Pampa e Max Vicari dell’agenzia Vanity Models Management.
Nella ricostruzione, la Iena Ruggeri ha incontrato anche una ragazza che a 15 anni, ai tempi in cui lavorava per l’agenzia di moda, sarebbe stata costretta a prostituirsi dai due gestori dell’agenzia. “Oltre all’agenzia di moda c’era molto altro sotto, molto schifo” racconta Giulia, un’altra ragazza che ha lavorato per Vanity Models Management e che si è fatta intervistare dalle Iene.
All’interno dell’agenzia, Pampa si occupava di gestire le modelle, mentre Vicari della comunicazione e del marketing. Il servizio riporta le testimonianze di alcune ragazze, che fanno accapponare la pelle: “Ricordo che lui è venuto alle spalle e mi diceva ‘statti ferma’. Metteva un foglio davanti alla telecamera e iniziava a toccarmi” si sente in una testimonianza. Seguono poi racconti di violenze che comprendono rapporti vaginali e orali forzati, cui le ragazze non sono riuscite ad opporsi. L’età delle ragazze era in molti casi sotto i 18 anni, nell’inchiesta si parla addirittura di alcune tredicenni. Stanno iniziando ad emergere prove e la procura sta raccogliendo le dichiarazioni delle vittime coinvolte.
Queste però, un po’ per vergogna, un po’ per paura, non se la sentono di dire tutto quello che sanno.