Formalmente doveva essere un incontro sul rinvio delle elezioni di secondo livello nelle ex Province, ma cosa si siano detti non è dato saperlo. Colloquio tra il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, e il governatore Nello Musumeci a Palazzo dei Normanni. Il confronto, prima della seduta parlamentare è avvenuto nella sala cinese, da qualche giorno ufficio di rappresentanza dal presidente Miccichè. L’incontro è durato circa 45 minuti ed ha preceduto la seduta d’aula.
Intanto sono giorni caldi in Sicilia per le questioni economico finanziarie della Regione. Dopo l’audizione di ieri dei magistrati della Corte dei Conti in Commissione bilancio, incontro durante il quale è stata messa in dubbio la veridicità delle previsioni del Documento di Economia e Finanza del governo Musumeci, dal governo si corre ai ripari con un aggiornamento delle stesse previsioni.
La nota approvata a fine ottobre dell’anno scorso non poteva tenere conto dell’impatto globale che avrà il ‘coronavirus’ e delle stime al ribasso dell’economia italiana formulate dalla Commissione europea appena una settimana fa. Il Defr, inoltre, non poteva tenere conto neppure della parifica del rendiconto 2018 avvenuta a dicembre, due mesi dopo l’approvazione della nota di aggiornamento. E dunque adesso bisogna aggiornare numeri e previsioni.
Ieri sera la giunta regionale si è riunita affrontando anche questa materia solo marginalmente in attesa di un lavoro di revisione e dell’accordo Stato-Regione. Cifre che avranno, comunque, un effetto sul bilancio di previsione e sulla Legge di stabilità che deve approdare in queste ore all’Ars.
Sulla base delle previsioni contenute nella nota di aggiornamento del Def dello Stato che risale allo scorso settembre e quindi al netto delle stime economiche della Commissione europea (febbraio 2020) e dell’impatto globale del coronavirus (gennaio), il valore tendenziale di crescita del Pil 2020 in Sicilia pari a 0,1% (previsto dal Def regionale approvato a ottobre 2019) “risulta quindi assolutamente realistico” precisa l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, dopo l’audizione in commissione Bilancio all’Ars. “Altrettanto plausibile è una previsione di crescita programmata che trasforma quel dato (0,1%) in 0,6%, viste le risorse mobilitate”, aggiunge Armao. L’assessore spiega che “fra i due valori, in particolare, agiscono gli effetti del profilo atteso della spesa dei fondi strutturali, dell’erogazione del reddito di cittadinanza come previsto a regime nell’anno 2020, dell’avvio degli insediamenti produttivi nelle zone economiche speciali, del ‘fondo Sicilia’ (Irfis) destinato in parte al finanziamento di investimenti delle imprese, del ‘fondo centrale di garanzia’ (PO FESR Sicilia 2014/2020 – O.T. 03 Azione 3.6.1 -) che fornisce garanzie alle banche che concedono prestiti alle imprese”.
Intanto a Roma riprende la trattativa fra Regione e banche per tagliare il costo dei derivati. Domani è prevista la chiusura che porterà ad estinguere in modo anticipato i così detti swap il cui valore complessivo è di quasi 311 milioni. Si tratta dell’atto finale di una lunga e complessa trattativa che l’assessore Armao porta avanti da cinque mesi, con il via libera dal Mef; Cdp ha già accordato alla Regione la rinegoziazione dei tre mutui, operazione che consentirà all’amministrazione di liberare risorse per circa 150 milioni di euro.
Se il confronto con le due banche è alle battute finali, altri due gruppi bancari, invece, non avrebbero accolto la proposta del governo, mentre un terzo istituto potrebbe rientrare nell’accordo. I cinque gruppi bancari coinvolti nelle trattative avviate dalla Regione sono Nomura, Merril Lynch, Bnl, Deutsche Bank e Unicredit.
Infine la giunta ieri sera ha anche ripreso la discussione sulle nomine dei dirigenti generali per rinviarla alla prossima settimana quando si entrerà nel vivo delle scelte.
Intanto la Commissione Bilancio ha incontrato le parti sociali.Tutela del lavoro, situazione economico-finanziaria della Regione, spesa dei fondi Ue, razionalizzazione delle partecipate, accordi con lo Stato in materia di finanza pubblica, infrastrutture, riforme della burocrazia regionale e dei consorzi di bonifica sono solo alcuni dei temi affrontati durante l’audizione delle segretarie regionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, sul Defr, Documento di economia e finanza regionale.
“Dopo il confronto di ieri con la Corte dei conti, prosegue il ciclo di incontri sul Defr. Oggi abbiamo incontrato i sindacati, in vista dell’approvazione della prossima Legge di stabilità – ha detto il presidente Savona -. I sindacati hanno apprezzato la convocazione e auspicato la formazione di tavoli tecnici per approfondire le singole materie e avviare un confronto con il Parlamento e il governo”.
I segretari regionali hanno fatto il punto sulle varie criticità e hanno chiesto alla politica di mettere al centro dell’agenda le riforme, al fine di migliorare le condizioni economiche e sociali dell’Isola, in un contesto oggettivamente difficile.
La commissione Bilancio ha anche ascoltato Confagricoltura, che ha sollevato le esigenze del settore e sollecitato i componenti della commissione Bilancio, tra le altre cose, a dar seguito alla riforma dei Consorzi di bonifica e al potenziamento dell’Irvo (Istituto regionale vino e olio). Infine, la commissione Bilancio ha dato parere favorevole alla proposta della giunta di rimodulare i fondi del Patto per il sud, per sostenere la spesa di investimento per i teatri siciliani.
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