Giorgia Meloni è intervenuta a Palermo a sostegno di Renato Schifani. La leader di Fratelli d’Italia ha tenuto un comizio elettorale a piazza Castelnuovo. Un contesto nel quale la possibile candidata premier ha trattato vari temi: dalla lotta alla povertà al reddito di cittadinanza, passando per la tutela del made in Italy e del ruolo dell’Italia in Europa. Non sono mancati però alcuni momenti di tensione, con una cinquantina di contestatori che hanno provato a sfondare il cordone di polizia per raggiungere il palco. Episodi a cui sono seguiti degli scontri, culminati con un fermo da parte delle forze dell’ordine.
Meloni: “No lotta ai poveri, bensì alla povertà”
Una manifestazione coordinata dalla vicesindaco di Palermo Carolina Varchi, affiancata sul palco dal coordinatore regionale Giampiero Cannella. Tanti i volti noti del partito presenti: dagli assessori regionali uscenti Ruggero Razza ed Alessandro Aricò, passando per Manlio Messina e il governatore uscente Nello Musumeci. Fra i temi principali dell’intervento di Giorgia Meloni quello della lotta alla povertà. Pacchetto d’interventi che, secondo la leader di Fratelli d’Italia, non passa dal reddito di cittadinanza ma dagli aiuti alle imprese. “Ho sentito che, per quella che è la posizione di Fratelli d’Italia sul reddito di cittadinanza, facciamo la guerra ai poveri. E’ esattamente il contrario. Noi facciamo la guerra alla povertà. La povertà non si combatte con un decreto, come raccontava Luigi Di Maio. Abbiamo i dati di povertà più alti degli ultimi decenni. Serve creare crescita, creare posti di lavori. Chi crea ricchezza non è lo Stato, bensì le aziende con i loro lavoratori. Quello che compete allo Stato, semmai, è distribuire la parte di ricchezza che arriva dalle tasse e non rompere le scatole a chi vuole lavorare. Non disturbare chi vuole fare”.
Poi una parentesi su quella che è stata la gestione del periodo pandemico. “C’è chi è venuto a raccontare che vogliono combattere la povertà, dopo che hanno fatto chiudere decine di migliaia di attività economiche perchè erano incapaci, durante la pandemia, di trovare soluzioni più serie, tipo potenziare i mezzi pubblici piuttosto che chiudere i ristoranti. Li hanno condannati a morte”.
Il tema del reddito di cittadinanza
Tema centrale del discorso dell’esponente di centrodestra ha riguardato il reddito di cittadinanza. Misura ritenuta sbagliata da Giorgia Meloni, in quanto “banalmente, metteva sullo stesso piano chi poteva lavorare da chi non poteva. L’assistenza per quest’ultimi era inadeguata, con le pensioni di invalidità ferme a 270 euro. Una roba che grida vendetta. Le pensioni di anzianità ferme a 500 euro, con le bollette che arrivano a 600-700 euro. Si deve alzare l’assistenza per chi non può lavorare. Noi abbiamo fatto le battaglie sociali per i disabili, sull’ISEE o sulle famiglie meno abbienti. Per gli altri sogno una Sicilia e un’Italia di sviluppo, di opportunità e di lavoro. La dignità del lavoro, di non dipendere dalla politica. La dignità di partiti che non ti costringono a doverli votare per avere dei soldi da portare a casa alla fine del mese“.
Contestazione in via Ruggero Settimo, un fermo
Non sono mancati i momenti di tensione . Un gruppo di una cinquantina di contestatori ha provato a raggiungere il palco posto in piazza Castelnuovo. I manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone di polizia posto in via Ruggero Settimo, senza però riuscirci. Protesta che, almeno in un primo momento, sembrava pacifica. I presenti, in un primo momento, si erano limitati ad esporre alcuni striscioni e ad intonare dei cori di protesta. Poi la svolta violenta, con il lancio di alcuni oggetti nei confronti del personale delle forze dell’ordine.
Fatto a cui è seguita una leggera carica di allegerimento. Oltre ai poliziotti del reparto mobile, a presidiare le strade limitrofe anche gli agenti della Digos e della scientifica. Durante gli scontri, una persona sarebbe stata fermata, mentre un’altra sarebbe stata identificata in seguito ad alcuni spintoni rifilati ad alcuni giornalisti presenti sul posto. Un presidio al quale Giorgia Meloni ha replicato direttamente dal palco: “C’è qualcuno che strilla, lasciali fare, tanto io urlo di più, sono cintura nera di urla”.
Argomento sul quale si è espresso anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che ha condannato quanto avvenuto in centro città. “È inaccettabile che a margine di un comizio elettorale, momento di libera espressione del proprio pensiero, certi toni possano superare i limiti, tanto da sfociare in attimi di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine, come è avvenuto stasera in alcune vie del centro città”.
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