Il “capo” non c’è più. Così veniva affettuosamente soprannominato Gioacchino Caponetto, 59 anni, storica voce radiofonica di Palermo che si è spento questa notte dopo una lunga malattia. Dal 1990 il suo timbro era quello che contraddistingueva le frequenze di Radio Time, emittente palermitana. In realtà la professione di speaker per lui era cominciata molto tempo prima, per l’esattezza dagli anni ’70. Il suo “buongiorno” era come una sorta di mantra per molti palermitani e non solo.
L’annuncio della redazione di Radio Time
Ad annunciare la scomparsa di Caponetto è stato lo stesso staff di Radio Time: “Il nostro ‘Capo’ – si legge in un posto su facebook – è volato in cielo dopo una lunga sofferenza, ha combattuto con grande tenacia la malattia, nella speranza di tornare ai suoi microfoni, qui, in diretta, nell’acquario di Radio Time, laddove ha trascorso quasi tutta la sua vita e dove nell’ultimo anno ha sempre trovato la forza, il coraggio e la spinta primaria per lottare. La Radio è stata la sua vita, Radio Time la sua casa, lui il veterano della familytime….era già qui prima che tutto cominciasse”.
Ha indossato l’etere
Per decenni Gioacchino Caponetto ha portato il buonumore nelle case e nelle auto dei tanti pendolari palermitani che si affidavano alla sua voce per affrontare la loro lunga giornata lavorativa. La sua voce di prima mattina era soprattutto una compagnia, uno sprone, una sorta di energia a chi sapeva che avrebbe dovuto “faticare” per portare il pane a casa. “Ha indossato l’etere, portando gioia e buon umore nelle case di ogni suo ascoltatore” le parole dello staff di Radio Time.
Il dolore di amici, colleghi, dj e degli amanti dell’emittenza radiofonica
“Svegliarsi il lunedì e scoprire che un caro amico non c’è più – afferma sui social Giuseppe D’Agostino, altro importante speaker radiofonico storico -. Non eri solo un amico, sei stato la voce della mia giovinezza quando sognavo nella mia stanza di fare il tuo mestiere. Sei stato uno sprone nella mia carriera. Mi hai sempre trattato con calore ed affetto e io mi chiedevo ‘Ma come? Lui che per me è un mito!!’. Avevamo detto tante volte ‘facciamo un programma insieme’ ma te ne sei andato prima che potessi esaudire questo mio desiderio. Ora insegna agli angeli come si fa radio. Insegna loro chi è il capo”. “Questo proprio non dovevi farlo – afferma il giornalista Lucio Luca -. Con te se ne va un pezzo della mia vita e della storia della città. Ti ho ascoltato fin da ragazzino, poi ci siamo conosciuti, ti ho raccontato nel mio libello sulle radio e tv, siamo diventati amici. Te lo giuro, io ancora non ci credo. Ciao Iachino, un bacio per tutto”. “Ci sei sempre stato – racconta commosso Massimo Pisciotta, direttore di Radio Time -. Andavo al liceo ed al pomeriggio facevo i compiti ascoltando Te su Radio Studio Sicar. Eri il mio idolo, il mio riferimento radiofonico. Quando Lello Sanfilippo mi ha aperto le porte di Time, mi ritrovai al primo giorno in onda con TE: fu un’esperienza unica! In un istante da ‘mito’ eri diventato il mio collega. Nel tempo sono riuscito a conquistare la tua fiducia. Non era facile. Oggi è andato via un ‘maestro’, Gioacchino Caponetto. Oggi tutti abbiamo perso un pezzo delle nostre vite!”
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