L’indagine che ha coinvolto il sindaco di Giardinello Antonio De Luca ha avuto una svolta decisiva dopo le dichiarazioni del vigile urbano del locale comando. Interrogato dagli inquirenti, che avevano già avviato le indagini, Corrado Lo Piccolo ha scaricato ogni responsabilità sul primo cittadino. Il caso è quello che riguarda il finto cambio di residenza dell’ex maresciallo della guardia di finanza in servizio alla Dia Giuseppe Ciuro. Presunto complice il sindaco che lo avrebbe agevolato per aiutarlo ad aggirare un suo pregresso guaio con la giustizia.
La ricostruzione
Il 15 gennaio del 2020 l’ex maresciallo della finanza, come si legge nell’ordinanza del gip di Palermo Cristina Lo Bue, pur se non convocato, si presentò ai carabinieri della stazione di Montelepre. Raccontò che si stava separando dalla moglie e che saltuariamente occupava l’immobile di Giardinello che era, però, fatiscente. Ciuro disse di vivere a Palermo presso l’abitazione della nuova compagna.
Le 200 mila euro da dare allo Stato
Fece questa operazione per sfuggire al pagamento di 200 mila euro per le spese processuali e il mantenimento in carcere. Infatti l’ex maresciallo venne condannato nell’ambito della famosa inchiesta sulle talpe alla Dda. In questo modo poteva dimostrare di avere un Isee pari a zero e che viveva in condizioni di indigenza, non potendo quindi pagare quanto dovuto allo Stato. Ed infatti ottenne dal tribunale di sorveglianza di non pagare la somma proprio perché non aveva le disponibilità economiche.
Le rivelazioni dell’agente: “Il sindaco sapeva”
In quella casa in realtà Ciuro non c’era mai stato. Si tratta quindi palesemente di un’operazione fittizia. E lo ha confermato anche Lo Piccolo: “Il sindaco – ha detto sempre il vigile urbano – mi dava modo di capire che, pur consapevole dell’anomalia di questo cambio residenza, io dovevo andare avanti comunque. In seguito, quindi, concludevo falsamente l’accertamento e mettevo l’esita positivo, falso, a protocollo senza fare nulla altro”.
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