È giallo sulla rimodulazione dei Fondi Poc a cui era stato dato il via libera. Si tratta dei fondi del Programma operativo complementare di Azione Coesione Città metropolitane 2014-2020 destinati alla Sicilia e previsti dal Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica. Un Programma, il Poc, che si prefigge di incidere rapidamente su alcuni nodi tuttora irrisolti che ostacolano lo sviluppo delle maggiori aree urbane del Paese ma è mistero da Roma sui finanziamenti.
Vincenzo Figuccia e Danilo Lo Giudice, dell’Udc all’Ars, hanno indetto una conferenza stampa sulla rimodulazione dei fondi Poc necessaria per l’attuazione delle misure contenute nell’ultima legge di stabilita’ varata dal Parlamento regionale.
“La finanziaria regionale è diventata un’Araba Fenice – affermano -. Tutti sanno che esiste, ma nessuno ne vede gli effetti. Oltre un miliardo e mezzo di fondi non trovano ancora attuazione per l’inerzia che dura da circa due mesi. Vogliamo sapere di chi e’ la colpa, governo regionale o nazionale, se le risorse stanziate nella legge di stabilita’ non arrivano alle imprese, ai Comuni, ai lavoratori stagionali, ai sanitari che hanno affrontato il Covid-19 e ai professionisti. Basta con le prese in giro, qualcuno si assuma la responsabilità”.
Secondo Vincenzo Figuccia e Danilo Lo Giudice finora ci sarebbero state solo interlocuzioni con Roma, ma mancherebbero le carte e gli atti propedeutici per la rimodulazione dei fondi Poc che deve essere autorizzata prima dal ministero della Coesione e poi, con una delibera, dal Cipe. “È il caso di chiedere conto sulla sua azione all’assessore all’Economia Armao -continuano -. L’esponente del governo regionale non puo’ continuare con la ‘melina’ sul tema. Servono fatti che finora non ci sono stati. Il mondo produttivo siciliano e settori come il turismo, in particolare, non possono spettare ancora mesi per gli aiuti finanziari previsti nella legge di stabilita’ regionale.
Continuando cosi’, tante attività economiche non supereranno l’estate e saranno costrette a chiudere”.
I due deputati dell’Udc, che hanno presentato anche un‘interrogazione parlamentare sui fondi Poc, hanno puntato il dito anche sulla spesa di questi fondi “con nessun progetto, prima del Covid-19, giunto alla liquidazione”.
Arriva a stretto giro la replica del Vice Presidente della Regione Gaetano Armao “Se i deputati Lo Giudice e Figuccia avessero partecipato fino al termine della seduta parlamentare di ieri, nel corso della quale, di fronte alle richiesta di precisazione di diverse parti politiche, il governo ha dettagliatamente informato il Parlamento sul negoziato con lo Stato, se solo avessero letto i giornali di oggi che riportano il resoconto di quanto precisato, avrebbero evitato un’interrogazione inutile. La risposta sta negli atti parlamentari e sui giornali”.
“Questa è la dimostrazione di quanto la partecipazione ai lavori parlamentari sia più utile delle propalazioni”, ha aggiunto il vicepresidente. “Ieri – ha proseguito Armao – ho avuto modo di precisare che, a seguito dell’ultimo incontro tra gli uffici della Presidenza della Regione, che seguono direttamente il negoziato e i Dipartimenti per la programmazione economica della Presidenza del Consiglio e della Coesione e il Sud, è prevista la stipula dell’accordo complessivo sulla riprogrammazione che sarà portato alla prossima Giunta e poi sottoscritto tra il presidente Musumeci e il ministro per la Coesione. A seguito di tale imminente accordo, si potrà utilizzare oltre il 50 per cento dei fondi impegnati dalla manovra regionale. La restante parte, invece, sarà utilizzabile nell’ambito del fondo globale che sarà costituito con l’accordo e nel quale confluiranno le risorse extraregionali destinate a far fronte alla crisi economica post-pandemica”.
“Ho sentito, peraltro, il capogruppo dell’Udc sulla questione – ha concluso il vicepresidente – che mi ha precisato che la questione risultava ben chiara già ieri sera alla fine dei proficui lavori dell’Assemblea”.
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