Si prospetta il rinvio della Tari di un paio di mesi. Potrebbe essere questo uno degli effetti principali della road map a breve periodo “uscita” dopo la riunione tra Regione ed Anci Sicilia.
Quest’ultima ha ottenuto da Schifani la certezza di ricevere un finanziamento che oscillerà fra i 45 e i 60 milioni. Ma non prima dell’estate inoltrata, quando la Regione avrà contezza dell’andamento delle entrate e verificherà se il trend degli aumenti del gettito fiscale previsti (già in corso) permetterà di varare una manovra correttiva.
Tra fine luglio ed inizio agosto
Questo potrebbe concretizzarsi più o meno il mese di luglio, forse i primi di agosto. Nell’attesa all’Assemblea Regionale Siciliana arrivi una mini manovra che stanzierà solo una ventina di milioni per salvare l’Ast e aiutare gli agricoltori in crisi.
Aumentato il costo dello smaltimento rifiuti all’estero
Il problema che i sindaci devono fronteggiare subito un aumento dei costi frutto dell’invio in Danimarca dei rifiuti indifferenziati. Lì, nel termovalorizzatore che manca in Sicilia, ogni tonnellata da smaltire costa circa 400 euro invece delle 250 che costerebbe nell’Isola se ci fosse ancora spazio nelle discariche.
L’aumento del costo nel 2023 mette a rischio bilanci
Il maggiore costo sostenuto nel 2023 dagli enti locali per far fronte alla gestione dei rifiuti in situazione di emergenza, come denuncia l’Anci Sicilia, mette a rischio la tenuta dei bilanci. Una criticità che, secondo l’associazione del Comuni, si traduce nella necessità di reperire circa 45-60 milioni di euro a copertura dei sovracosti prodotti nel 2022-2023. L’alternativa sarebbe un aumento di circa il 30% delle tariffe della Tari. Per tentare di scongiurare questa eventualità, il governatore ha assicurato l’impegno della Regione a supportare la richiesta presentata da Anci nazionale e l’intenzione di intervenire a sostegno dei Comuni siciliani con un contributo straordinario da inserire all’interno della prima manovra finanziaria disponibile.
Sono 111 i Comuni siciliani in dissesto o pre-dissesto
I rappresentanti dell’Anci Sicilia hanno poi evidenziato che su 391 Comuni dell’Isola 111 si trovano al momento in uno stato di dissesto o pre-dissesto. È stata, quindi, manifestata la necessità di costituire un tavolo permanente tra Stato, Regione e Comuni siciliani per analizzarne le cause e predisporre le adeguate azioni di contrasto.
Il presidente della Regione, ribadendo come l’efficienza amministrativa degli enti locali sia una priorità dell’azione di governo, ha ricordato l’impegno col quale sono state garantite ai Comuni, nei tempi stabiliti, le risorse finanziarie relative alle prime tre trimestralità da destinare alle spese correnti per il 2024.
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