Un grande belvedere sul paesaggio circostante, panchine e un’area coperta per potere socializzare e stare insieme anche in inverno.
E’ il primo progetto vincitore del Concorso di Idee “Geraci 2.0, una città in transizione”, indetto dal Comune di Geraci in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Palermo lo scorso autunno. Al vincitore Pietro Airoldi e agli altri due architetti associati, Vito Priolo e Michele Puccia, è andato un premio in denaro di 4 mila euro ma da assegnare ci sono ancora due premi per altri due ambiti dell’antico comune medievale e per cui, in prima battuta, non sono arrivati progetti.
Per questo il Comune ha deciso di riaprire i termini del bando per altri 60 giorni a partire dal 2 gennaio. I progetti riguardano l’area di cerniera posta tra il Centro storico e la zona di espansione a nord (ambito B), e i margini del Centro storico, attraverso una serie di interventi puntuali che ne facilitino l’accesso (ambito C).
Il bando di riapertura è visionabile sul sito del Comune e sarà pubblicato anche su EuropaConcorsi. Possono partecipare architetti e ingegneri dell’Unione Europea in possesso delle abilitazioni necessarie alla progettazione di strutture civili complesse. Per i vincitori di ogni ambito è previsto un premio in denaro di 4 mila euro e la possibilità di aggiudicazione della progettazione esecutiva.
Il bando è stato predisposto da un comitato paritetico formato dagli architetti Mario Chiavetta e Francesco Grimaldi (indicati dall’Ordine) e da Giuseppe Antista e Antonio Giovanni Minutella (indicati dall’amministrazione comunale) ed ha un’attenzione particolare ai giovani. Nel caso di raggruppamento temporaneo di professionisti, infatti, l’avviso prevede la partecipazione di almeno un architetto o ingegnere con meno di cinque anni di abilitazione.
Tra i borghi più belli d’Italia, l’iter previsto dal bando prevede un workshop iniziale con gli iscritti al concorso di idee e confronti con la cittadinanza. Geraci Siculo è la città da cui si sviluppò il potere e la fama della famiglia Ventimiglia, arrivata qui da Genova con i Normanni e diventata in pochi anni la più potente delle Madonie e della costa settentrionale. Oggi, il borgo mantiene intatte molte tracce dell’epoca medievale e da anni lavora insieme agli altri comuni del comprensorio per fare sistema con la Città a rete Madonie – Termini Imerese.
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