salutiamo la bella stagione con un must della pasticceria siciliana

Il “gelu di muluni”, diamo un dolce benvenuto al solstizio d’estate

Oggi, sabato 20 giugno,  inizia ufficialmente l’estate. Alle  23.43, infatti,  il sole raggiungerà la massima altezza sull’orizzonte dando inizio ufficialmente all’estate astronomica. Salutiamola con un goloso “Gelu di muluni”.

Si tratta del solstizio d’estate, il giorno dell’anno in cui la luce solare dura di più (in Italia circa 15 ore) «vincendo sulla notte» e dando vita, sin dall’antichità, a riti pagani e significati esoterici. Perché è durante il solstizio d’estate, come suggerisce il significato della parola solstĭtĭum (composta da sōl, «Sole», e sistĕre, «fermarsi») che il sole sembra, appunto, «fermarsi». Per questo motivo  da domani le giornate cominceranno ad accorciarsi fino a culminare nel solstizio invernale (momento in cui il punto di declinazione del sole sull’equatore sarà invece minimo). E perché, sin dall’antichità, l’evento è carico di riti e simbologie.La data con il trascorrere degli anni non è sempre la stessa. Quest’anno in Italia il solstizio d’estate cade il 20 giugno ma  può accadere che il solstizio d’estate cada non solo il 21 ma anche il 20 o il 22 giugno.

Per dare il benvenuto alla “bella stagione” prepariamo un dolce must dell’estate siciliana: “u gelu di muluni”. Con “muluni” nel dialetto siciliano si intende l’anguria, frutto  tropicale che, ad agosto,  raggiunge la piena maturazione. Si tratta di un frutto importato dall’Africa e dall’Asia, che, all’inizio della sua diffusione, venne considerato, cibo della plebe per poi nobilitarsi nelle mense dei ricchi. In Sicilia, oggi, la coltivazione dei meloni è molto diffusa basti pensare ai “mulùna” di Paceco, di Trapani e di Ustica.

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La tradizione palermitana, sulla base delle sue note virtù dissetanti e diuretiche, propone, sin dall’inizio dell’estate, un dessert davvero speciale, il gelo di “mellone” ( rigorosamente con due “l” per dirlo alla siciliana) perfetto come fine pasto per rinfrescarsi durante la calura estiva. Si tratta di polpa di anguria a cui viene conferita la consistenza di gelatina, in cui le gocce di cioccolato fondente “fanno le veci” dei semi in precedenza eliminati.
Il risultato è una delizia dal sapore “celestiale” che, non a caso, è anche il dolce tipico dei festeggiamenti della patrona di Palermo, Santa Rosalia, il 15 di luglio,  insieme a tante altre pietanze, sia dolci che salate, è immancabile sulle tavole palermitane imbandite a festa per onorare la “Santuzza”.
Di seguito vi proponiamo la semplice e gustosa ricetta dalla quale si ottiene il gelo, buono da mangiare sia come dolce al cucchiaio che per farcire torte, crostate e pastine da tè.

“Gelu di muluni”

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Ingredienti
1 anguria di circa 4 kg (circa 1 litro di succo)
150 gr. di zucchero
80 gr. di amido di frumento (o mais)
1 stecca di vaniglia
fiori di gelsomino q.b.
1 stecca di cannella
gocce di cioccolato fondente q.b.

 

 

 

Lasciate in infusione i fiori di gelsomino per almeno un’ora in un bicchiere d’acqua calda. Tagliate l’anguria, privatela di scorza e semi e setacciatela con un passatutto. Versate il succo ricavato in un tegame e aggiungete zucchero, amido e vaniglia e cannella, mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi. Fate sobbollire a fiamma dolce e, quando sarà quasi pronto, aggiungete l’infuso di gelsomino. Togliete dalla fiamma quando si sarà addensato. Versate il composto in coppette per alimenti e fate raffreddare. Una volta raffreddato, aggiungete le gocce di cioccolato fondente e lasciate in frigorifero per diverse ore. Servite con una spolverata di cannella e qualche petalo di gelsomino.

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