Un sostanziale nulla di fatto è il risultato dell’incontro dello scorso 7 luglio negli uffici dell’assessorato regionale del Lavoro, richiesto dalle associazioni di categoria Cenfop Sicilia, Cifa, Ciforma, Forma Sicilia – in rappresentanza degli enti di formazione e delle agenzie per il lavoro – per discutere sulle modalità di gestione delle risorse pubbliche a valere sulle misure del programma Garanzia Giovani.
Né l’assessore Scavone né il direttore generale Sciacca hanno partecipato all’incontro. “Hanno inviato in loro vece i propri funzionari, – si legge in una nota congiunta di Cenfop Sicilia, Cifa, Ciforma e Forma Sicilia – schierati e trincerati dietro argomentazioni difensive di un operato illogico ed evidentemente finalizzato al perseguimento dell’interesse dei soliti noti e non certo dei giovani in cerca di occupazione. Non si comprende, dunque, come l’assessore Scavone possa dichiararsi soddisfatto di un incontro, cui non era presente, che fa incassare l’ennesimo ‘no’ alle associazioni di categoria, in nome della necessità di portare avanti una procedura tutt’altro che virtuosa”.
No a tutte le ipotesi di correzione e rettifica della distorta applicazione delle prescrizioni dell’Avviso che ha consentito l’assegnazione di ingenti risorse: “Fondi che sono andati a pochissimi enti, – si legge ancora nella nota delle associazioni di categoria – alcuni dei quali privi anche dei requisiti per gestirle. Un no che oggi pesa ancora di più perché rappresenta l’ennesimo anello di una lunga catena di violazioni perpetrate dalla Regione Sicilia nella gestione delle risorse destinate alle politiche attive del lavoro, risorse che oggi più che mai dovrebbero essere utilizzate con oculatezza e attenzione visto anche le indicazioni del governo nazionale sull’importanza cruciale della formazione e delle politiche attive nell’ambito del Piano di Ripresa e Resilienza”.
Vanno giù duro Cenfop Sicilia, Cifa, Ciforma e Forma Sicilia: “La Sicilia pare non intenda raccogliere il monito del governo e persevera in logiche distanti dal perseguimento di un interesse collettivo, rimanendo granitica sulle proprie posizioni anche a fronte delle legittime doglianze mosse da chi rappresenta un settore oggi martoriato non solo dalla crisi economica ma proprio dall’inefficienza perseverante e arrogante dell’apparato pubblico regionale. Ciò che ha funzionato nella gestione delle risorse di Garanzia Giovani, e a cui oggi plaude l’assente assessore regionale, è proprio il sistema di finanziamento a sportello già utilizzato dalla Regione Sicilia nella Fase 1 e oggi incomprensibilmente abbandonato in nome di modalità di selezione per nulla garantiste dei criteri di trasparenza e correttezza, oltre che del tutto disallineate rispetto alle reali esigenze dei disoccupati e delle aziende. Ci faremo ancora portavoce delle esigenze di chi crede nell’importanza e nel ruolo della formazione professionale e porremo all’attenzione dei competenti organi giudiziari lo spreco delle risorse pubbliche che questo sistema sta generando”.