Resta sempre alta l’attenzione in Sicilia della polizia ferroviaria contro i furti di rame. Un fenomeno criminale che non tende ad attenuarsi e che produce effetti critici. Dalla nuova offensiva contro i ladri di “oro rosso” esce fuori anche un denunciato.
I numeri del bilancio
E’ di 94 persone controllate, un indagato, 23 siti ispezionati e 39 operatori Polfer impegnati il bilancio della quinta giornata dell’anno denominata operazione “Oro Rosso”. Attività dedicata, a livello nazionale, al contrasto del fenomeno dei furti di rame in ambito ferroviario.
Le verifiche su cosa sono state mirate
Le verifiche hanno interessato le linee ferroviarie dove talvolta si sono verificati raid criminali. Nel mirino finiti anche 9 centri di rottamazione e di trattamento di rifiuti speciali e metallici dislocati su tutta la Sicilia. In particolare sono stati verificati il possesso delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività ed al trattamento dei materiali. Ma anche il rispetto delle normative ambientali e la tracciabilità dei metalli trattati.
Stop alla filiera criminale
La finalità dell’operazione è stata quella di rintracciare ed interrompere la filiera di illegalità legata al cosiddetto “oro rosso”. Fenomeno che causa di considerevoli danni economici alle imprese vittime dei predatori di rame ma anche disagi alla cittadinanza nella fruizione dei servizi pubblici e di pubblica utilità.
Maxi furti nel dicembre scorso
Nel dicembre scorso in Sicilia si verificò l’ultimo imponente furto di rame con un danno di almeno 100 mila euro. L’oro rosso rubato a Sciaccamare dove sono saltati alcuni impianti elettrici. Cavi elettrici tranciati e il rame in essi contenuto rubato a Sciacca, nel villaggio turistico gestito dal gruppo Mangia’s. Il furto denunciato ai carabinieri. Gli addetti degli alberghi si sono accorti infatti che alcuni dispositivi, come frigoriferi e impianti di climatizzazione, non funzionavano più. I successivi accertamenti hanno permesso di scoprire il furto. Lo stesso gruppo imprenditoriale ha riferito che il danno subito ammontava ad almeno 100 mila euro.
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