- Fermata dalla polizia di Comiso una banda specializzata nel furto di rame
- Tra gli arrestati c’è un palermitano che era il ricettatore del gruppo
- Le indagini condotte dalla Procura di Ragusa
Gli agenti di polizia di Comiso, al termine dell’operazione Copper thieves, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 persone, accusate di furti aggravati e ricettazione di rame ai danni dell’Enel.
In carcere
Sono in carcere tre rumeni, G.I. 42 anni, B.C, 20 anni, G. F, 35 anni, ed un palermitano, G.V. 31 anni. Obbligo di dimora nei confronti di un altro rumeno, A.V., 25 anni. I provvedimenti hanno interessato i territori di tre diverse province dell’isola, Caltanissetta, Agrigento e Palermo, in relazione ai luoghi di residenza dei destinatari delle misure.
Le indagini
L’indagine è scaturita dopo alcuni furti di conduttori in rame, su impianti di distribuzione dell’energia elettrica, di proprietà di E-distribuzione S.p.A., avvenuti nel territorio di Comiso nel corso del 2020, che hanno portato ad un danno di 400 mila euro. Furti se ne sono verificati anche in altre zone del Ragusano, come Vittoria, Comiso, Acate e Chiaramonte Gulfi.
Il modus operandi
Il gruppo di ladri, nella maggior parte dei casi composto da tre persone, partiva dalla cittadina di Riesi, nel Nisseno, all’imbrunire, a bordo di una sola autovettura; nell’ultimo periodo si sono avvalsi di autovetture prese a noleggio.
Furti in nottata
Giunti in prossimità del luogo individuato, due dei tre scendevano dal veicolo per poi procedere a piedi mentre l’autista rientrava da solo nella città di Riesi. I due rimanevano tra le campagne fino alle prime luci dell’alba quando il complice ritornava a prenderli nello stesso posto in cui erano stati precedentemente lasciati.
La raccolta
I due impegnati nella recisione dei cavi elettrici si arrampicavano ai pali dell’elettricità tramite i ramponi e provvedevano alla raccolta della refurtiva formando matasse di circa 50/60 kg ciascuna, che poi nascondevano tra gli anfratti negli stessi luoghi di consumazione dei furti e, infine, rientravano a Riesi senza nulla al seguito.
Il ruolo del palermitano
Dopo aver accumulato notevoli quantità di cavi, i rumeni si organizzavano per il recupero “dell’oro rosso” che trasportavano a Palermo, dove veniva periodicamente conferito al palermitano di 31 anni, indicato come il ricettatore.
I sequestri
Nel corso dell’indagine sono stati recuperati e sottoposti a sequestro circa 1000 kg di rame, trovati nella disponibilità degli stessi indagati.
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