I carabinieri della stazione di Monreale hanno denunciato alle procure di Palermo e per i minorenni quattro palermitani, di cui 2 minori, accusati di essere gli autori di una serie di furti di automobili commessi tra settembre e ottobre di quest’anno, a Monreale e Partinico.
Gli indagati, che avrebbero commesso diversi furti di autovetture e di parti meccaniche. Sono stati identificati dai carabinieri anche attraverso l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza, presenti nei luoghi dove le autovetture erano state parcheggiate.
I modelli di auto maggiormente presi di mira sono stati le Fiat 500 e le Smart, gli autori erano soliti entrare in azione di notte, approfittando dell’assenza di possibili testimoni.
Solo in un’occasione, uno dei proprietari, accortosi del tentativo di furto della sua auto, è riuscito a mettere in fuga i ladri.
Le bande identificate negli scorsi anni
Non è la prima banda dedita a furti d’auto che viene identificata a Palermo e provincia. Nel 2021 venne identificata la banda chiamata dei vespini che operava dal 2019. La base operativa era il quartiere Brancaccio di Palermo. Da qui i componenti di una banda sarebbero partiti per rubare auto e moto e in mezza provincia.
Ordinanza di custodia per 10 persone
I carabinieri della compagnia di Misilmeri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Termini Imerese nei confronti di 10 palermitani del quartiere Brancaccio accusati a vario titolo di associazione per delinquere nel commettere furti, rapine, ricettazione, riciclaggio ed estorsione con il metodo del cavallo di ritorno. Due sono finiti in carcere, cinque ai domiciliari e tre con l’obbligo di presentazione alla Pg.
Il sistema operativo della banda
La banda utilizzava mezzi rubati per compiere i reati e i componenti dell’organizzazione agivano sempre a volto coperto, con fascia collo o felpe con cappucci per non essere riconosciuti nei filmati ripresi dai sistemi di videosorveglianza nel territorio. Secondo quanto accertato dai carabinieri sono stati individuati i vertici e i gregari dell’associazione, che operavano nella provincia di Palermo e sono stati recuperati numerosi veicoli e restituirli ai legittimi proprietari.
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