Fuoco al parco intitolato a Palermo “Libero Grassi”. Un episodio che getta ombre sulle cause delle fiamme che pare siano di natura dolosa. I problemi di gestione attorno a questo polmone verde sono da tempo noti, spesso vittima di abbandono indiscriminato di rifiuti. Ora questo raid incendiario rende ancora più problematica la già precaria situazione ambientale.
Si scatenano le reazioni dal mondo politico
Il fatto finisce per scatenare le polemiche sul piano politico con la consigliera comunale del Partito Democratico, Milena Gentile, e il presidente dell’associazione “Castello e Parco di Maredolce” Domenico Ortolano che non hanno dubbi rispetto alla matrice di quanto accaduto: “Ennesimo attacco alla città – commentano -. Questo gesto vile e vergognoso colpisce un parco che ha un alto valore simbolico, non solo perché è intitolato a Libero Grassi, un eroe di questa terra che è morto per resistere alla mafia, ma anche perché il fuoco è stato appiccato in una parte di città che ha una storia di oltraggi subiti. La nostra cosiddetta costa sud, paradossalmente, non è una naturale passeggiata a mare come sarebbe in ogni città normale, al contrario, si è formata dall’accumulo di detriti e sfabbricidi, inizialmente della seconda Guerra mondiale e poi del cosiddetto sacco di Palermo”.
Lanciato un concorso di idee per recuperare questo polmone verde
Un fatto che accade proprio nel momento in cui è attivo un concorso per raccogliere il maggior numero di idee e proposte per ridisegnare questo angolo di città, ora al centro di un piano di bonifica ambientale. L’iniziativa è stata lanciata nei giorni scorsi dall’associazione “Parco Libero”, presieduta da Alice Grassi, figlia di Libero.
L’incendio non ci sembra un caso proprio adesso”
“Giusto adesso che c’è uno stanziamento di fondi certo, arriva questo attacco. Non ci sembra un caso – attaccano ancora la consigliera Gentile e il presidente Ortolano -. Forse a qualcuno non piace che quella zona venga riqualificata? O magari questo episodio va inquadrato nel contesto della situazione che vive in questo momento Palermo. Non ci sembra un caso neppure che la città sia martoriata da tonnellate di rifiuti, soprattutto ingombranti. Che la Rap abbia storici problemi di gestione è innegabile, ma è inverosimile che a Palermo si cambino materassi e mobili a ogni piè sospinto. Qualcuno ancora ci crede che i cittadini preferiscono buttare gli ingombranti per strada anziché andare in uno dei tanti centri comunali di raccolta dove ti aiutano pure a portare giù i pezzi? O nessuno dei palermitani ha la pazienza di attendere che la Rap faccia il giro per il ritiro domiciliare? Francamente questa storiella se la possono bere gli ingenui”.
Le ombre tra criminalità e consenso
Secondo la consigliera Milena Gentile e il presidente Domenico Ortolano la spiegazione è tutt’altra e “ha a che fare con i poteri criminali che manovrano il consenso”. A suo dire l’amministrazione comunale sarebbe sotto attacco con le elezioni oramai alle porte: “Ci auguriamo che le persone per bene – concludono l’esponente dell’assise e il presidente di ‘Castello e Parco di Maredolce’ – non si lascino trascinare da questo vergognoso ricatto. Palermo deve alzare la testa. Lo Stato deve intervenire. Ora basta!”
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