Giochi d’artificio esplosi da alcuni parenti a ridosso del carcere Antonio Lo Russo di Pagliarelli a Palermo. Tanto vicini da dare l’impressione agli automobilisti che percorrevano viale Regione Siciliana che i fuochi pirotecnici fossero stati accesi dentro la cinta muraria del penitenziario.
“La abbiamo segnalata più volte questa pericolosa moda introdotta a Palermo dai detenuti catanesi e napoletani – dice Gioacchino Veneziano segretario regionale della Uilpa Sicilia – Abbiamo più volte chiesto di cercare di mettere fine a questo modo di festeggiare compleanni, anniversari o fine pena. Non succede solo a Palermo, ma anche a Trapani come abbiamo denunciato”.
I tre punti dove vengono spararti i fuochi
Ci sono tre punti precisi dove i familiari si posizionano per sparare i fuochi d’artificio. Se i petardi sono riservati ai detenuti di massima sicurezza i familiari esplodono i botti sopra il ponte di via Ernesto Basile che sovrasta viale Regione Siciliana. Ieri è stato scelto un posto per i detenuti di media sicurezza e così è stata scelta la stradina che costeggia l’ex Baby Luna e arriva a un canile. Infine l’ultimo luogo è uno spiazzo nei pressi delle villette nella stradina che costeggia la Palermo Sciacca e porta al carcere. Una moda che crea non poche proteste da parte dei residenti che più volte hanno chiesto interventi per mettere fine all’esplosione dei fuochi nei pressi del carcere.
Fuochi d’artificio omaggiano i mafiosi nell’area del carcere di Trapani, aperta un’inchiesta
Ad inizio gennaio, fuochi d’artificio sono stati esplosi all’interno dell’area carceraria di Trapani. I giochi pirotecnici sono stati piazzati nell’intercinta, una zona attigua alle mura di cinta, del carcere di Trapani e che serve da area neutra fra il carcere e il resto della città. Un’area di media sorveglianza.
Mafiosi detenuti nella struttura, alla fine, avrebbero urlato dalle celle per ringraziare per l”omaggio’ ricevuto. Lo rese noto Mimmo Nicotra, presidente della Confederazione sindacati penitenziari (Consipe).
L’episodio è preoccupante sia per il messaggio lanciato che per il fatto che ignoti siano riusciti ad accedere all’area e a mettere in atto lo ‘spettacolo’ senza essere fermati. Indagini sono state avviate per identificare gli autori e il destinatario del ‘festeggiamento’.
Il sindacalista ha ricordato che il penitenziario ha “una gravissima carenza di personale” e “non ha un direttore effettivo, ma un dirigente che viene due volte a settimana da Palermo”.
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