L’ultimo saluto ad Emanuele Magro, 33 anni, l’uomo investito ed ucciso negli scorsi giorni a Palermo, si è tenuto questa mattina nella chiesa Santa Silvia a Cardillo. C’era tutto il quartiere, insieme a Giusy, Roberta e Alessandro, le sorelle e il fratello di Emanuele, mentre il papà è ricoverato in ospedale per un intervento al cuore. C’è ancora tanta rabbia, nel cuore e negli occhi di tutti: si può morire in questo modo?
La morte di Emanuele
Stava andando al lavoro per il turno di notte alla Bartolini, azienda specializzata in spedizioni. Come capitava spesso da Cardillo prendeva la metropolitana e arrivava fino alla stazione d’Orleans. Poi a piedi fino alla sede dell’azienda percorrendo la via Ernesto Basile. Mentre si trovava per strada un pirata della strada lo ha investito e lasciato a terra in gravi condizioni. Emanuele è stato portato in ospedale dai sanitari del 118 che lo hanno visto per strada con il volto insanguinato. È morto in ospedale dopo cinque giorni di agonia.
Le sorelle, “Non si abbandona per strada neppure un animale ferito”
“Non si abbandona per strada neppure un animale ferito – dice la sorella Giusy Magro – Io e mia sorella Roberta lo abbiamo cresciuto come fosse un figlio, non era un bravo ragazzo, ma molto di più. Ci hanno portato via un fratello e un figlio. Fosse l’ultima cosa che faccio mio fratello avrà giustizia. Vergognati, come hai potuto”.
E di dolori questa famiglia ne ha avuto tanti. L’incendio della casa per un banale cortocircuito. La morte della madre addolorata per la distruzione della casa. Adesso questa nuova tragedia. L’automobilista si sarebbe dato alla fuga, senza fermarsi a dare assistenza all’uomo ferito.
Magro venne trovato in stato confusionale
Quella sera Magro era stato trovato in stato confusionale, nei pressi del parcheggio Amat di via Ernesto Basile. Era sanguinante, aveva riportato alcuni traumi provocati dall’impatto, ma le sue condizioni inizialmente non erano sembrate gravissime. Poi il peggioramento, con il ricovero in terapia intensiva e la prognosi riservata. Quella notte, erano intervenuti gli agenti dell’Infortunistica della polizia municipale, che avevano avviato le indagini per rintracciare il pirata della strada, esaminando anche le immagini delle telecamere che si trovano nella zona. Ma ancora nessun elemento sarebbe emerso.
La procura apre inchiesta, la famiglia ha deciso di donare gli organi
La procura vuole vederci chiaro: sul caso è infatti stata aperta un’inchiesta per accertare in quali circostanze il trentatreenne sia rimasto ferito. La famiglia ha deciso per donare gli organi di quel giovane amato da tutti per la sua bontà.
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