I varchi controllati da polizia e carabinieri

Funerale di Lino Celesia “blindato” al cimitero di Sant’Orsola

Funerale blindato dentro al cimitero di Sant’Orsola a Palermo per Rosolino “Lino” Celesia, il giovane di 22 anni ucciso nella discoteca Notr3 in via Pasquale Calvi. La polizia filtrava gli ingressi nell’unico varco lasciato aperto. Entravano solo in pochi. Diversi ragazzi, amici di Lino, a bordo di moto sono rimasti fuori dal cimitero. I familiari del giovane ucciso sono entrati in chiesa e qui hanno partecipato alla funzione religiosa. E’ stata celebrata dal parroco don Salvatore Petralia della parrocchia di San Giovanni Apostolo.

Piccolo corteo al Cep

Poco prima della celebrazione in chiesa un piccolo corteo si è svolto al Cep, davanti all’abitazione dove Rosolino viveva con i genitori. La bara bianca davanti l’ingresso dell’abitazione e tanti giovani con le magliettine. Primeggiavano la foto di Lino stampata e tanti palloncini celesti e bianchi. La bara trasportata giù con un elevatore utilizzato per i traslochi. Tanti applausi e un piccolo corteo sorvegliato dagli agenti e dai carabinieri ha seguito la bara dietro l’auto delle pompe funebri.

La decisione del questore

La decisione sul diniego ai funerali pubblici venne presa ieri dal questore di Palermo per motivi di ordine pubblico. Si temono ulteriori episodi di violenza. Amici e parenti potranno hanno quindi potuto salutare la vittima in forma privata. Anche in chiesa l’acceso riservato alla famiglia.

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Le indagini

Intanto sul fronte della indagini audio e video inchiodano il minorenne per l’omicidio di Lino Celesia, avvenuto a Palermo 5 giorni fa. Pare che non ci siano più dubbi attorno a chi materialmente avrebbe premuto il grilletto quella maledetta notte, uccidendo il 22enne ex calciatore al culmine di una lite. La conferma arriverebbe dai video con audio nelle mani della squadra mobile della questura di Palermo. Da una parte si sentirebbe proprio la vittima, pochi istanti prima di morire, dire “Che fa?”, pronunciando il nome del minorenne. Lo stesso assassino 17enne ha confermato anche tutto in fase di interrogatorio di garanzia, cosa che lo ha portato alla convalida del fermo.

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