I sindacati Cnpp, Sappe, Uspp, Osapp Cisl, Uil e Cgil proseguono lo stato di agitazione nel carcere Di Bona ex Ucciardone a Palermo.
“Oggi siamo stati presenti alla convocazione solo per gran senso di responsabilità in merito alla firma del fondo efficienza servizi istituzionali per il resto continua la rottura delle trattative con la direzione del carcere – dice il vice segretario regionale Cnpp Mezzatesta Maurizio – I sindacati da tempo chiedono interventi risolutivi da parte del provveditore e di una urgente convocazione che non arriva nonostante lo stato di agitazione e i tanti problemi sollevati dai dipendenti e le forme di protesta come l’astensione dalla mensa ordinaria di servizio”.
Nel corso della convocazione i sindacati hanno messo a verbale una nota firmata dei delegati dove sono state rappresentate le criticità sempre più gravi all’interno del penitenziario “ come la carenza di organico – aggiungono i rappresentati dei lavoratori – e alla preoccupazione del personale di godere del periodo di ferie estive senza ulteriori stravolgimenti dell’orario di lavoro nel quale ormai le 36 ore settimanali sono un lontanissimo ricordo. Gli agenti della polizia penitenziaria sono allo stremo”.
Lo stato di agitazione è iniziato ieri
“Il coordinamento nazionale polizia penitenziaria ha proclamato lo stato di agitazione e la rottura dei tavoli di contrattazione con la direzione della casa di reclusione ‘maresciallo Di Bona’ dell’ex Ucciardone. Ci troviamo di nuovo a dover rompere le trattative con la direzione del vecchio carcere borbonico”. Lo ha dichiarato ieri il segretario provinciale del Cnpp Maurizio Mezzatesta.
Muro di gomma
“Negli ultimi diciotto mesi numerosi sono state le note sindacali a tutela del personale di polizia penitenziaria inviate alla direzione con l’intento di migliorare le condizioni di lavoro, fin qui sotto certi aspetti mortificanti con i carichi di lavoro eccessivi e prolungamento dell’orario di lavoro oltre il massimo consentito in una struttura che ha pochissimo di tecnologico e verosimilmente non al passo con i tempi – ha continuato Mezzatesta –. Abbiamo sempre dato il nostro supporto, proponendo anche soluzioni ad alcuni disagi che ancora non sono stati risolti, come la soppressione di riposo e congedi che vanno a penalizzare principalmente la famiglia”.
Interventi immediati
Per il segretario regionale Domenico Del Grosso del Cnpp servono interventi immediati: “Sono state inviate circa 100 note sindacali – dice Del Grosso – e una manifestazione al grido ‘Basta Aggressioni’, perché bisogna ricordare che all’Ucciardone numerose sono state le aggressioni e tanti gli agenti feriti. Abbiamo chiesto alla direzione un cambio di rotta nell’organizzazione del lavoro e del benessere del personale e un avvicendamento di tutti i dirigenti di polizia penitenziaria ivi di servizio”.
Diversi episodi di violenza
Diverse le aggressioni che si sono registrate nel tempo all’interno del penitenziario palermitano. L’ultima appena il mese scorso quando tre detenuti hanno aggredito un agente di polizia penitenziaria e gli hanno preso le chiavi per picchiare violentemente un detenuto. Due italiani e un tunisino, al rientro dal passeggio, hanno aggredito l’agente di polizia in servizio nel piano strappandogli violentemente dalle mani le chiavi delle celle con l’intento, successivamente portato a termine, di picchiare violentemente un altro detenuto. Il tempestivo allarme dell’agente ferito e l’arrivo di altri colleghi ha sicuramente evitato ulteriore gravissime conseguenze.
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