Palermo

Fratelli d’Italia in frantumi a Monreale, Alduina, Lo Coco, Oddo, Terzo e Giannetto lasciano gruppo e partito

I Consiglieri Comunali Santina Alduina, Pippo La Coco, Riccardo Oddo e Silvio Terzo e l’assessore comunale Rosanna Giannetto lasciano il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e il partito a Monreale.

I motivi della scelta

Spiegano così i motivi della loro scelta: “Non ci sono le condizioni di condivisione e fiducia per restare all’interno di un partito che compie scelte incomprensibili senza ascoltare il territorio i cittadini e chi li rappresenta.  Candidare un sindaco in alternativa all’uscente Alberto Arcidiacono significa tradire il percorso che abbiamo compiuto insieme al primo cittadino e al presidente del Consiglio Comunale Marco Intravaia; significa svalutare il nostro lavoro quotidiano fra la gente e il valore della nostra esperienza e passione politica. Siamo persone libere, abituate al confronto e alla condivisione delle scelte.

Non amiamo e mai ameremo imposizioni da Roma o da Palermo. Abbiamo compreso che FDI non può più essere “casa nostra”. Il bene della nostra città e il futuro di questa amministrazione prima di tutto. Noi proseguiamo nel segno della continuità, ma anche con una visione prospettica, in seno alla compagine civica che sostiene Alberto Arcidiacono e accanto all’onorevole Marco Intravaia”.

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La decisione di Intravaia

Era già arrivato l’addio al partito di Intravaia: “La decisione di uscire da Fratelli d’Italia non arriva come un fulmine a ciel sereno, ma è una scelta sofferta, giunta al termine di un crescendo di ostacoli e difficoltà, causati dal gruppo dirigente provinciale, nel maldestro tentativo di arrestare il mio impegno politico quotidiano. Lascio il partito dopo il periodo di autosospensione al quale ero giunto nella speranza che FDI si rendesse conto degli errori che aveva e ha continuato a commettere. Ho dovuto prendere atto che così non è stato e allora la mia uscita si è resa irrevocabile”, aveva detto Intravaia.

Le fratture sono diventate sempre più ampie nel corso del tempo, per l’inconciliabilità fra il mio modo di concepire la politica, al servizio dei cittadini e del territorio, e chi invece è abituato a scelte miopi ed autoreferenziali, interessato a preservare le proprie posizioni di potere anziché dedicarsi ai cittadini e alle esigenze delle comunità.

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L’attacco

Da sempre per me la politica è ascolto della gente e degli amministratori locali che vivono una dimensione di frontiera. In quasi 20 anni di attività non sono mai stato nominato, ho sempre costruito il mio consenso in mezzo alla gente. Ho la convinzione di dovere rispondere prima ai cittadini che mi gratificano con la loro fiducia e poi al partito, sempre lavorando a scelte che mai siano in contraddizione e lesive delle comunità che mi sostengono: non ho mai accettato e mai accetterò imposizioni, qualunque sia il prezzo da pagare.

La vicenda legata alle elezioni amministrative di Monreale è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La presentazione di una candidatura a sindaco di FDI alternativa ad Arcidiacono, nei fatti mi mette alla porta, fuori dal partito.

Questo è l’ennesimo atto che disattende il mio appello a mettere al primo posto il sentire dei territori piuttosto che i “meriti” acquisiti per militanza. Ribadisco che il mio interesse, invece, è lo stesso di ieri: continuare il mio impegno al servizio della gente, degli amministratori e dei comprensori che hanno espresso fiducia nei miei confronti.

Voglio chiarire, con fermezza e senza alcuna ambiguità, che resto in seno alla maggioranza politica dell’Assemblea Regionale Siciliana, a sostegno del Presidente della Regione Renato Schifani e dell’azione del Governo regionale.

Esprimo apprezzamento e stima nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per il lavoro che svolge ogni giorno al servizio dell’Italia e mi dispiace che mi abbiano costretto a lasciare un progetto al quale avevo aderito con convinzione. Un abbraccio affettuoso al ministro Nello Musumeci cui mi lega un profondo rapporto umano.

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