La boxe come scuola di vita ed occasione di riscatto. Lo sport come via maestra per uscire dai problemi familiari e togliersi dai pericoli della strada che nelle periferie sono più accentuati. In L’occasione del riscatto arriva dal ring di Roccaforte di Mondovì, vicino a Torino, e la colgono tre giovani ragazzi, baby pugili, dello Zen.
E così, guidato dal maestro Salvatore Tranchina e da Vito Franco, il giovanissimo Francesco Crucillà, 14 anni, ha vinto il campionato italiano della categoria 46 chili alla Schoolboys, manifestazione ufficiale riservata ai giovanissimi di età compresa tra i 13 ed i 15 anni, organizzata dalla federazione pugilistica che si è svolta dal 23 al 24 ottobre nella località piemontese.
Il ragazzo ha centrato il titolo approdando alla kermesse tricolore dopo aver vinto la propria selezione regionale ed ha superato altri incontri per conquistare l’oro. In finale ha battuto Giuseppe Grillo per 5-0 ed in semifinale aveva superato Alessandro Cipriani.
Francesco Crucillà ha commentato questa affermazione: “Questo titolo lo dedico a tutto lo zen perché ci rappresenta per quello che siamo – ha detto a fine match non nascondendo l’emozione –. Venite in palestra ad allenervi perché dobbiamo far vedere che il nostro quartiere non è come dicono. Dobbiamo farlo vedere come è in realtà. Venite in palestra ad allenarvi”.
Ma è festa grande anche per altri due ragazzi dello Zen allenati sempre da Salvatore Tranchina. Dal campionato che si è svolto in Piemonte arrivano anche un argento di Giovanni D’Alessandro, nei 60 chili, ed un bronzo per Carlo Moceo, negli 80 chili. Anche loro hanno 14 anni.
Quella dei giovanissimi Crucillà, D’Alessandro e Moceo è una storia che arriva dallo Zen. Loro, assieme a tanti altri giovanissimi, si allenano alla palestra della scuola elementare Giovanni Falcone concessa al maestro Salvatore Tranchina che allena gratuitamente questi ragazzi alla noble art.
Salvatore Tranchina è un militare dell’Esercito ed ha la passione del pugilato. Nel 2019, dopo 20 anni lontano dalla sua città è tornato in servizio nella sua Palermo, nel suo quartiere, per tentare di aprire una palestra allo Zen per offrire un’alternativa sociale.
“Sono nato allo Zen, mi sono arruolato e dopo 20 anni sono tornato a Palermo – ha raccontato Salvatore Tranchina – ho cercato di aprire una palestra allo Zen perché qui non c’è una struttura sportiva, c’è tanto disagio, i ragazzi sono sbandati, rubano e spacciano. Ho aperto una piccola struttura, una saracinesca e tenere tre ragazzi occupati. Poi sono diventati tanti. Ho chiesto il permesso a Daniela Lo Verso, dirigente scolastica della scuola Giovanni Falcone che me l’ha concessa. Ora alleno tutti i ragazzi, quelli che vengono in palestra, sono un’ottantina fra bambini da 5 anni, 10 anni, fino a 40 anni. Sempre gratis. Tutto quello per toglierli dalla strada e non farli prendere brutte strade. Gli allenamenti sono aperti il lunedì, mercoledì e venerdì”.