La questione relativa agli ampliamenti del centro commerciale Forum Palermo si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo aver espresso dubbi formali al SUAP e all’Assessorato alle Attività Produttive del Comune di Palermo, Confimprese Palermo, guidata dal presidente Giovanni Felice, torna alla carica con una lettera indirizzata al comandante dei vigili urbani Angelo Colucciello. La richiesta è chiara: avviare una verifica urgente sulla validità dell’autorizzazione del centro commerciale.

La missiva è stata inviata anche ai vertici di Multi Veste Italy 4, la società proprietaria del Forum, al sindaco di Palermo Roberto Lagalla, all’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti e al Capo area Sviluppo Economico Patrizia Melisenda.

Confimprese: “Tutela degli interessi economici e della libera concorrenza”

“Confimprese Palermo”, spiega il presidente Felice, “ha come obiettivo principale la tutela e la promozione della libertà di iniziativa economica, difendendo gli interessi dei propri iscritti con obiettività e indipendenza. Questa tutela si estende anche ai casi in cui, attraverso violazioni di legge, vengono alterate le condizioni di mercato e concorrenza”.

Le accuse di Confimprese: modifiche non autorizzate e alterazione del mercato

Secondo Felice, le modifiche apportate nel tempo alle autorizzazioni del Forum Palermo, probabilmente gestite in modo frammentato e non come parte di un unico progetto, avrebbero creato i presupposti per la decadenza dell’autorizzazione complessiva. “Riteniamo”, continua Felice, “che le modifiche apportate, incluse le superfici aggiuntive di vendita realizzate lungo i corridoi e l’ampliamento complessivo, possano aver portato ad un superamento delle superfici autorizzate, con conseguente mancato rispetto dei requisiti e degli standard previsti, come ad esempio gli spazi destinati ai parcheggi”.

La rotazione degli operatori e il caso H&M

Un altro punto critico sollevato da Confimprese riguarda la rotazione degli operatori all’interno del centro commerciale. L’uscita di Ipercoop, sostituita dal marchio Decò e da altre attività non alimentari, potrebbe aver modificato il rapporto tra attività alimentare e non alimentare, violando quanto previsto dall’autorizzazione originaria.

Viene inoltre citato il caso di H&M, il colosso svedese dell’abbigliamento low cost, che avrebbe comunicato l’ampliamento della propria superficie di vendita tramite SCIA, pur non essendo il soggetto titolato a farlo. “Il turn over aziendale all’interno dei centri commerciali è previsto”, precisa Felice, “ma non deve violare i limiti fissati dal decreto del presidente della Regione Sicilia del 2000. Il cambiamento della specializzazione merceologica, soprattutto per grandi superfici di vendita, richiede una nuova autorizzazione”.

Dubbi sulle metrature e richiesta di trasparenza

Confimprese ha confrontato le planimetrie del centro commerciale, notando significative discrepanze tra la situazione attuale e quella autorizzata. “Sospettiamo fortemente che il limite dei 2.500 metri quadrati di modifiche fissato dalla Regione possa essere stato superato”, afferma Felice. “Inoltre, l’autorizzazione commerciale del Comune di Palermo fissa un limite complessivo di 30.000 metri quadrati, di cui 9.000 destinati agli esercizi di vicinato. Per le medie e grandi strutture, invece, ogni ampliamento deve essere autorizzato con procedure più complesse, che prevedono studi di impatto”.

Confronto tra autorizzazioni e realtà: necessaria una verifica immediata

Dall’analisi dei documenti in possesso di Confimprese emerge una discrepanza tra quanto autorizzato dal Comune e la realtà del centro commerciale. “Riteniamo che vi siano sufficienti elementi per affermare che la situazione all’interno del Forum non rispecchia le autorizzazioni concesse”, conclude Felice. “Chiediamo alle autorità competenti e alla proprietà del centro commerciale di fare chiarezza su quanto accaduto, garantendo la massima trasparenza e il rispetto delle regole, nell’interesse di tutti gli operatori del settore distributivo cittadino”.