Rafforzare la cooperazione tra Regione e Comuni per promuovere lo sviluppo economico, produttivo e sociale della Sicilia, in un’ottica di sostenibilità, attraverso l’utilizzo dei fondi comunitari e la cooperazione con i Paesi del bacino del Mediterraneo.
È la finalità del protocollo d’intesa firmato oggi a Palermo tra il dipartimento degli Affari extraregionali della Presidenza della Regione Siciliana (Dae) e l’Anci Sicilia, l’associazione dei Comuni.
L’accordo dura tre anni, ecco cosa prevede
L’accordo avrà una validità di tre anni e prevede l’avvio di azioni di informazione e formazione per la creazione di partenariati internazionali a valere sui Programmi gestiti dall’Unione europea. È contemplata anche la partecipazione a incontri con i Paesi dell’area euromediterranea per la promozione di modelli di sviluppo economico sostenibile e di buone pratiche attraverso forme di cooperazione internazionale.
Attraverso l’intesa, il Dae intende mettere a disposizione dei Comuni il bagaglio di esperienze maturate nella sua attività di coordinamento della Conferenza delle Regioni periferiche e marittime d’Europa, del Comitato permanente di partenariato dei poteri locali e regionali (Coppem) e nell’attuazione della Strategia della macroregione adriatico-ionica.
Nei giorni scorsi firmato accordo Meloni-Schifani che vale 5 miliardi
Nei giorni scorsi il primo ministro Giorgia Meloni è arrivata a Palermo per la firma dell’Accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027. Un piano stimato attorno ai 6,8 miliardi di euro che è stato siglato dal governo centrale e dalla Regione siciliana. Accolta dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, la premier ha rivendicato la bontà del lavoro svolto, già nei scorsi mesi, sull’asse Roma Palermo. Presenti all’incontro anche i Ministri Adolfo Urso e Raffaele Fitto.
“Questo accordo è una sfida, tutta la nostra opera è una sfida di buon governo – ha detto il Presidente della Regione Renato Schifani – E’ giusta la collaborazione solidale fra Stato e Regione. Lo prevede lo Statuto, lo prevedono tutte le norme costituzionali. Non ci possono essere macchie di leopardo”.
L’obiettivo della programmazione
Obiettivo di questa programmazione è contribuire al recupero dello svantaggio competitivo della Sicilia rispetto alle altre regioni italiane. La cifra che salta all’occhio è quella del miliardo e 300 milioni di euro per il cofinanziamento del Ponte sullo Stretto, ma nell’accordo sulla programmazione delle risorse FSc 2021-2027, parecchie risorse sono destinate ai termovalorizzatori ed alla risoluzione della crisi idrica che sta colpendo la Sicilia.
Sono stati presentati 580 progetti per complessivi 6 miliardi e 862 milioni da investire in 9 macro aree ma 2,1 miliardi vanno a Ponte sullo Stretto e termovalorizzatori quindi 4 miliardi e 750 milioni circa sono gli altri interventi
Tolti i fondi già al centro di polemiche nelle scorse settimane ovvero l’importo principale, 1,3 miliardi, da spendere entro il 2027 che andrà al Ponte di Messina mentre altri 800 milioni sono destinati ai termovalorizzatori di Palermo e Catania, restano poco meno di 5 miliardi
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