Cancellata dall’Ars una delle norme della Finanziaria sulla formazione professionale e con essa ha eliminato l’obbligo a carico degli enti di assumere personale per ciascuna sede di corsi per partecipare agli avvisi emanati dalla Regione Siciliana.
Turano, “Rimediato ad errore, rimosso macigno su enti”
L’assessore regionale all’Istruzione e formazione professionale, Mimmo Turano, commenta: “Abbiamo rimediato, grazie alla sensibilità dimostrata dall’Ars, allo sbaglio consumato nella notte dell’8 gennaio in occasione dell’approvazione della manovra finanziaria. Con l’abrogazione del comma 2 dell’articolo 70 della legge 3 del 31 gennaio scorso si rimuove un macigno che gravava sugli enti, non più costretti, adesso, ad adempimenti inutili e impossibili”.
Figuccia, “Dieci milioni per riavviare riqualificazione e ricollocazione”
“Come promesso, oggi, è stata approvata la delibera di Giunta con la quale si stanziano 10 milioni di euro per avviare il percorso di riqualificazione e ricollocazione degli operatori Iscritti all’albo della formazione professionale licenziati negli anni scorsi. Ogni promessa è debito!”. Così in una nota del deputato della Lega all’Ars Vincenzo Figuccia.
L’esponente del Carroccio prosegue: “Voglio ringraziare Mimmo Turano che, sin dal momento del suo insediamento, si è voluto impegnare su questa iniziativa. Questo traguardo porta la mia firma attraverso le battaglie sostenute durante le sedute dell’assemblea regionale di questi anni. Si mette la parola fine al sacrificio di tanti lavoratori che sono stati licenziati e che potranno così, dopo anni di ingiustizie subite, riavviare il loro percorso nel mercato del lavoro attraverso un voucher di 10 mila euro annui”.
All’Ars è scontro fra Schifani e Turano sulla graduatoria avviso 7
Ma il voto non ha riportato serenità in un settore in cui è in corso una guerra fra enti grandi e piccoli. Sono tensioni che stanno anche provocando un nuovo scontro fra il presidente Schifani e l’assessore Mimmo Turano.
I due emendamenti approvati a metà gennaio
A metà gennaio, con due emendamenti volanti approvati nella notte che ha portato al varo della Finanziaria, era stato introdotto l’obbligo a carico degli enti di assumere a tempo indeterminato in ogni sede (anche quelle periferiche) quattro fra dirigenti e amministrativi. In più era stato tolto il tetto ai finanziamenti che ogni ente poteva conquistare sui bandi che assegnano fondi regionali. È stata cancellata, in questo caso, una norma che tutelava le piccole strutture garantendo loro un budget annuale.
La somma delle due norme, a detta dei sindacati e della stessa maggioranza degli enti, avrebbe favorito le grosse sigle. Le uniche in grado di far fronte all’aumento dei costi per il personale.
Rimane la norma che elimina tetti a finanziamento
Su proposta di Turano, l’Ars ha cancellato l’obbligo di assumere. Ma il voto ha mantenuto in vita la norma che elimina i tetti ai finanziamenti, di fatto liberalizzando la corsa ai fondi pubblici. Da qui la reazione irritata di Cgil, Cisl e Uil che avrebbero fatto l’esatto opposto: la reintroduzione dei tetti e una modifica delle norme sulle assunzioni che, limitata solo ad alcuni corsi, permettesse comunque di superare il precariato storico del settore.
Ma proprio sull’avviso 7, il bando che assegna i fondi per i corsi tradizionali, è andato in scena nei giorni scorsi un nuovo scontro fra Schifani e Turano. L’assessore era pronto a presentare in conferenza stampa la graduatoria che assegna gli 80 milioni. Ma per due volte è stato stoppato dal presidente, che evidentemente non ha condiviso le procedure seguite per arrivare alla divisione dei finanziamenti regionali. Schifani ha più volte avuto scontri con Turano, l’ultimo quando l’assessore alle elezioni di Trapani ha schierato la Lega con il centrosinistra. Adesso, dopo una tregua di qualche mese, Schifani è tornata a considerare Turano un corpo autonomo che si muove in giunta senza concordare i passaggi più delicati.
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