Il sistema della Formazione professionale rischia di bloccarsi del tutto in Sicilia. Si ferma il sistema di assistenza all’accreditamento gestito da Sviluppo Italia Sicilia, la società partecipata della Regione in grande difficoltà economica.
I 75 dipendenti della società sono in arretrato di ben nove mesi di stipendio ma hanno continuato a lavorare per non creare disagi al sistema intendendo sia la Regione che gli Enti ma adesso non ce la fanno più
“Non si tratta soltanto dei nostri stipendi – dice Salvo la Marca della First Cisl – ma delle malefatte della Regione siciliana che ha acquistato la società nel 2008 per 10 milioni di euro e adesso la condanna alla chiusura per assenza di commesse”.
“Una scelta dissennata che è stata perpetrata nel silenzio del CdA di Sviluppo Italia Sicilia – gli fa eco Ernesto La Barba della Uilca Uil – che non ha fatto valere la legge e le delibere di giunta nei confronti delle scelte fatte dal dipartimento Lavoro sotto la gestione del precedente assessore e della precedente dirigente generale Anna Rosa Corsello“.
Lo stop all’assistenza all’accreditamento è solo l’ultima decisione assunta dai lavoratori che non hanno più neanche i mezzi per recarsi al lavoro ma denunciano come la politica siciliana abbia paralizzato tutti i finanziamenti per i giovani attraverso il piano Garanzia Giovani, scegliendo di tagliare fuori proprio sviluppo Italia Sicilia che per legge doveva gestire il percorso.
“Se l’incarico fosse stato dato a Sviluppo Italia Sicilia come prevedono la delibera di giunta regionale del 2014 e il comma 2 dell’articolo 35 della Finanziaria 2015 – aggiunge Gianluca Mazarese della Fisac Cgil – al 1 marzo il percorso sarebbe già partito e i giovani potrebbe accedere alle provvidenze da 5 a 50 mila euro previste da questo piano. Invece è tutto bloccato”.
Contro le scelte fatte dalla Regione è stata presentata una denuncia per danno erariale alla Corte dei Conti. il danno deriverebbe dall’aver acquistato con 10 milioni di euro la società per poi farla fallire per assenza di incarichi nonostante la legge. pronto anche un ricorso al Tar contro l’avviso pubblico di settembre scorso con il quale la Regione vuole selezionare un soggetto che si sostituisca a sviluppo Italia sicilia per l’assistenza nel Piano garanzia Giovani in Sicilia (leggi qui il dettaglio della vicenda).
“Siamo costretti al blocco delle attività – terminano insieme i rappresentanti sindacali – chiediamo ufficialmente al nuovo assessore Gianluca Micciché ed al nuovo dirigente generale Antonella Bullara di revocare l’avviso pubblico in autotutela ed assegnare l’incarico a Sviluppo Italia Sicilia come dive la legge. di fatto questo CdA non ha mai amministrato, i dipendenti sono in una sorta di autogestione da tempo e allora abbiamo deciso di farci noi stessi promotori dei diritti della nostra società”