Partito ieri sera il tavolo di concertazione con le parti sociali. A convocarlo gli assessori regionali all’Istruzione e formazione professionale, Mimmo Turano e alla famiglia e lavoro, Nuccia Albano.
Tanti i temi oggetto di confronto dall’applicabilità del contratto collettivo nazionale al settore, fino a ai problemi legati agli avvisi sulla IeFP, passando per i ritardi dei pagamenti, per finire al tema della crisi del settore.
A prendere pare al tavolo oltre agli assessori anche Cgil, Cisl e Uil ed anche Ugl, Confsal, Federterziario, Forma, Cenfop, Assofor, Anfop, Iform e Asef per le organizzazioni datoriali.
“Ci aspettavamo soluzioni con il tavolo di concertazione fra le parti sociali e gli assessori Turano e Albano. L’assessore alla formazione ha ben deciso di proseguire il confronto sulla applicabilità del contratto collettivo nazionale al settore senza fare cenno allo stato di crisi dichiarato dalle associazioni datoriali e dal sindacato Ugl”. Lo dicono Ornella Cuzzupi, segretaria nazionale Ugl Scuola e Giuseppe Messina, responsabile della Formazione professionale della federazione.
I due aggiungono: “E questo è grave perché a fiancheggiare Turano ci sono Cgil, Cisl, Uil e Confsal che non fanno altro che determinare ancora più confusione in un settore che oggi è in piena crisi e che non vede la luce in fondo al tunnel”.
E si soffermano anche sulla loro posizione sul tema del finanziamento per il prossimo anno formativo del segmento IeFp. “La formazione – continuano i due esponenti sindacali – è destinata ai minori in obbligo scolastico, con pochi margini di confronto per migliorarlo e superare le criticità attuali. E per noi il comparto ha avuto una gestione del tutto fallimentare nell’anno scolastico che è appena finito. Basta infatti, pensare che il primo acconto viene erogato in questi giorni. In sostanza alla conclusione delle attività d’aula. È sotto la luce del sole che le cose non vanno ma solo per l’assessore va tutto bene. Il settore oggi fa acqua da tutte le parti meno che per lui e per alcune sigle sindacali. Questa visione miope – concludono Cuzzupi e Messina – rischia di portare il settore della formazione professionale a perdere parte dei finanziamenti o di spenderli senza raggiungere le finalità di spesa”.