Cambia il sistema di pagamento da parte della Regione agli enti di formazione professionale. I fondi saranno prelevati da fondi europei e non più dal Piano di azione e coesione. Un fatto che ha generato una piccola emergenza perché solo a cose fatte ci si è accorti che a causa di questo nuovo sistema alcuni lavoratori rischierebbero di non essere pagati. Intanto l’assessore Lagalla ha spento le polemiche assicurando di poter tappare la falla a breve.
Come scrive il Giornale di Sicilia Lagalla ha affermato che a rischiare sono sarebbero solo alcune decine di lavoratori. Ma per gli enti di formazione e per i sindacati il problema è molto più grave poiché riguarderebbe centinaia di lavoratori che non avrebbero i titoli per insegnare.
I formatori “storici” hanno fino ad oggi insegnato sulla base dell’esperienza, senza avere un titolo di studio adeguato. Una questione già affrontata in passato anche con una legge all’Ars che ha blindato l’accordo dando una tutela a questi “prof storici”.
Ora però l’Europa, che paga la formazione, storce il naso e solleva dubbi sul sistema che prevede insegnanti senza un titolo adeguato. “Il passaggio dai fondi Pac ai fondi europei sta tagliando fuori vari lavoratori. – dice Ninni Panzica della Uil -. Gli enti non riceveranno i soldi per questo personale e dunque non pagheranno gli stipendi. Chiediamo che l’assessorato si faccia garante dell’accordo che ha tutelato il personale storico dei corsi”.
Intanto Lagalla cerca di tranquillizzare: “Verificheremo le segnalazioni. A nostro avviso non c’è una emergenza ma solo la necessità di un soccorso istituzionale, che non mancherà”. L’assessore si è detto certo che tutti i problemi verranno presto superati. Dichiarando che l’obiettivo della Regione è l’alleggerimento del settore avviando prepensionamenti e riqualificazioni e annunciando un vertice col nuovo ministro, Nunzia Catalfo.