L’assessore regionale alla Formazione ed Istruzione Bruno Marziano lo aveva annunciato esattamente sette giorni fa a BlogSicilia. Oggi arriva sulla gazzetta Ufficiale della Regione siciliana il decreto firmato dal dirigente generale Gianni silvia che revoca l’Avviso 3 della Formazione professionale.
Uno stop praticamente obbligatorio dopo che il Tar aveva ammesso un ricorso annunciandone la discussione per giugno ma sottolineando come fossero presenti profili di possibile stop. La scelta del Tar aveva messo in allarme la Regione e l’assessorato aveva chiesto un parere all’avvocatura.
Giovedì scorso il parere era arrivato e confermava la concreta possibilità di uno stop imposto dal tribunale amministrativo. La Regione ha, dunque, deciso di agire in autotutela revocando autonomamente l’avviso e cominciando da subito a lavorare ad una sua riscrittura.
Oggi la revoca diventa ufficiale e da lunedì si potrà iniziare a parlare del nuovo avviso che dovrà servire a gestire i 167 milioni di euro a disposizione di questo programma per far ripartire i corsi.
“Abbiamo espunto (cassato, ndr) dal vecchio Avviso 3 tutte le parti oggetto di impugnativa e abbiamo rimodulato l’Avviso senza tutti gli elementi di criticità – dice Marziano già da una settimana -. Non c’è alcun motivo per il quale non dovrebbe andare in porto. Se dovesse esserci una nuova impugnativa a quel punto potrò solo prendere atto della ferma volontà dei soggetti interessati a non fare nulla”.
Adesso si attende, quindi, il nuovo avviso del quale ancora non si conoscono i dettagli. Certamente non ci saranno più le ‘riserve’ per il personale licenziato. Una delle parti cassate riguardava proprio i punteggi aggiuntivi da attribuire in graduatori a quegli enti che avrebbero riassunto il personale licenziato. Una contrazione della libertà degli Enti che la Regione non si può permettere secondo il ricorso. La Regione deve badare solo ai servizi resi e non può intervenire su questi aspetti.
Nessuna tutela, dunque, per i lavoratori della Formazione licenziati. Tutto viene rinviato alle trattative sindacali che non rappresentano certo una garanzia di legge soprattutto in un settore nel quale troppo spesso il sindacato è diventato anche imprenditore. Ma nessuna tutela neanche per chi, fino ad oggi, non era stato licenziato. Con la pubblicazione dell’annullamento dell’Avviso 3 slitta definitivamente a settembre o forse addirittura a ottobre l’avvio dei corsi che dovevano partire a marzo. L’effetto immediato è il ricorso ai licenziamenti anche negli enti che avevano resistito aspettando la nuova stagione formativa.
Gli enti restano appesi alla speranza dello sblocco dei pagamenti delle annualità precedenti che vanno dal 2009 in poi e che non sono state ancora saldate ma anche lì i tempi non sembrano celeri per effetto anche della liquidazione imposta alla Partecipata Sviluppo Italia Sicilia anche se il personale dovrebbe solo spostarsi nella Sas e proseguire le attività vicenda annunciata ma non ancora avvenuta.
Tutti col fiato sospeso, dunque, attendendo gli esiti dell’impegno che l’assessorato sta mettendo nello sblocco dei pagamenti e nella stesura del nuovo Avviso da 167 milioni e 4500 speranze di altrettante famiglie di lavoratori.
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