- La proposta tende a ridurre a due le fasce dei lavoratori stagionali
- Musumeci “La nostra proposta mira ad un impegno più razionale ed efficace dei forestali”
- Scilla”Sono sicuro che insieme a tutte le forze politiche all’Ars produrremo una legge per riqualificare il comparto”
Il disegno di legge di riforma del corpo forestale è stato approvato dal governo regionale. La proposta tende a ridurre da tre a due le fasce dei lavoratori stagionali, ad aumentare il numero delle giornate lavorative e a valorizzare e riordinare le attività e le competenze.
La riforma non comporta l’aumento di spesa a carico del bilancio della Regione ed è frutto di un preventivo confronto con le parti sociali. Inizia così l’iter parlamentare per concretizzare questa proposta in legge.
“Abbiamo mantenuto l’impegno”
“È una delle riforme attese da anni ed abbiamo mantenuto l’impegno programmatico assunto sin dall’inizio – dice soddisfatto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci –. La nostra proposta mira ad un impiego più razionale ed efficace dei lavoratori forestali, senza demagogia e senza vendere illusioni. Adesso la parola passa dal governo al parlamento”.
“Obiettivo garantire 180 giornate lavorative”
Dal canto suo, l’assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca, Toni Scilla, evidenzia che “il disegno di legge troverà copertura finanziaria in rapporto all’impegno dell’anno 2021. L’obiettivo finale sarà quello di garantire ai lavoratori forestali 180 giornate lavorative. Adesso – conclude Scilla – inizierà l’iter parlamentare e sono sicuro che insieme a tutte le forze politiche presenti in Ars riusciremo a produrre una legge in grado di riqualificare tutto il comparto della forestazione”.
Dalla Regione al Corpo Forestale, dubbi su mobilità di 100 dipendenti
Sono diversi i dubbi sulle procedure di mobilità volontaria per trasferire cento dipendenti della Regione Siciliana al corpo forestale con la qualifica di agente forestale. Mobilità per la quale sono già stati compiuti dei passi in avanti, come la pubblicazione della graduatoria preselettiva. Sulla questione la deputata regionale di Attiva Sicilia e portavoce dei Verdi all’Ars, Valentina Palmeri, ha presentato un’interrogazione nella quale chiede chiarimenti al presidente della Regione Siciliana e all’assessore regionale per il Territorio e l’ambiente.
La procedura di mobilità
Nel dicembre scorso è stato approvato dal governo Musumeci, su proposta dell’assessore al Territorio e ambiente Toto Cordaro, la procedura di mobilità volontaria per la copertura di 100 posti di agente forestale (categoria B) da assegnare al Comando del Corpo forestale della Regione Siciliana. La procedura, di carattere eccezionale e urgente, si è resa necessaria per la grave carenza in organico dovuta, soprattutto, al pensionamento del personale.
Una carenza che riguarda anche le altre figure del Corpo forestale: dai sovrintendenti agli ispettori, passando per i commissari. Su 1.380 unità previste nel complesso dalla dotazione organica sono in servizio soltanto 400 unità. Ma le criticità maggiori si registrano proprio per gli agenti forestali che, a fronte degli 800 previsti, non fanno registrare alcun operatore in servizio.
Il concorso per agenti del corpo forestale
Un vuoto che, almeno in parte, si è cercato di colmare con l’indizione del concorso per l’assunzione di 170 agenti forestali, previsto dalla legge regionale 16 del 2020. E adesso con il ricorso alla mobilità volontaria che, tra l’altro, non sarà vincolata al nulla osta previsto per le richieste ordinarie di trasferimento.
La reazione dei sindacati
“Apprendiamo dalla stampa che il Governo Musumeci ha approvato in giunta una proposta di legge di riordino del settore forestale. Prendiamo atto dell’iniziativa della quale tranne qualche cenno in alcuni incontri in assessorato non abbiamo mai potuto leggere un testo definitivo per poterlo condividere con i lavoratori” commentano Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil.
“Attendiamo quindi di poter leggere il testo ufficiale – commentano i segretari generali Fai Cisl Sicilia, Flai Cgil e Uila Uil, Pierluigi Manca, Tonino Russo e Nino Marino – imanendo convinti della validità della nostra proposta presentata ormai da due anni la quale prevedeva un allargamento delle competenze, due soli contingenti di garanzia, il mantenimento del turn over e l’attivazione di un percorso di ricambio generazionale”. Per Cgil, Cisl e Uil “una vera riforma deve puntare a valorizzare la risorsa bosco, ad attivare percorsi di economia circolare e deve essere accompagnata da un investimento anche di risorse aggiuntive, per l’ambiente affinché possa diventare anche risorsa economica per tutta la Sicilia”.
Fai Cisl Flai Cgil e Uila Uil hanno già convocato per il giorno 7 luglio gli esecutivi unitari, “con l’auspicio – sottolineano – sperando di poter avere il testo definitivo e fare una prima valutazione di merito da condividere poi con le assemblee che faremo con i lavoratori che rappresentiamo”.
“Crediamo – concludono – che una riforma della forestale, attesa da anni, debba essere una riforma condivisa con il mondo del lavoro ed essere una riforma di tutti. In assenza di un vero confronto e della condivisione del percorso, mobiliteremo tutta la categoria”.
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