La Regione Siciliana ha avviato il trasferimento delle risorse economiche relative all’ex “Fondo autonomie locali” ai Comuni dell’Isola per l’annualità 2023. Si tratta di 184,1 milioni di euro ripartiti tra i 391 Comuni della Sicilia, in base ai criteri definiti dalla Conferenza regionale delle Autonomie locali.
Saranno pagate le prime tre trimestralità
Il dipartimento regionale delle Autonomie locali provvederà al pagamento delle prime tre trimestralità; la quarta, invece, verrà erogata nei primi mesi del 2024 e in quella sede verranno effettuati gli eventuali conguagli.
Le parole dell’assessore Messina
“Gli uffici – afferma l’assessore delle Autonomie locali, Andrea Messina – hanno svolto un lavoro intenso, garantendo il rispetto della scadenza del 31 maggio. Un particolare ringraziamento al responsabile del dipartimento Salvatore Taormina e al dirigente del Servizio Maria Teresa Tornabene per l’impegno profuso in questi mesi che ci ha permesso di trasferire i fondi spettanti. La Regione è al fianco dei Comuni siciliani, assicurando i trasferimenti necessari alle amministrazioni locali, molte delle quali in grave dissesto economico-finanziario e bisognose con urgenza di fondi a garanzia del loro funzionamento”.
A breve, verrà adottato il decreto di riparto delle risorse di parte corrente destinate ai Liberi consorzi e alle Città metropolitane, in base sempre ai criteri elaborati dalla Conferenza regionale delle Autonomie locali, secondo le indicazioni contenute nella legge di Stabilità regionale.
Il coefficiente di ripartizione
Come previsto dalla normativa vigente, le somme – contabilizzate per l’annualità in corso, al netto delle riserve, in 264.404.550 euro – verranno ripartite tra i Comuni in ragione di un coefficiente pro-capite commisurato della popolazione residente rilevata dall’Istat al 1 gennaio 2022 e all’assegnazione ripartita nel 2019.
In particolare, i Comuni sono stati distinti in otto fasce progressive sulla base alla popolazione. Le prime tre fasce comprendono Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti: la prima tra 0 a 999 abitanti è costituita da 41 Comuni, la seconda tra 1.000 a 2.999 abitanti è la più numerosa con 106 enti, della terza fascia (tra 3.000 e 4.999) fanno parte 66 Comuni. Tra i 5.000 e i 10.000 abitanti si trovano 69 Comuni, da 10.000 a 19.999 sono 55, da 20.000 a 59.999, invece, 46. Solamente 4 i Comuni con popolazione tra i 60.000 e i 99.999 abitanti e altrettanti (Palermo, Catania, Messina e Siracusa) quelli che rientrano nell’ottava fascia con una popolazione superiore ai 100 mila abitanti.
Il più piccolo è Roccafiorita in provincia di Messina, al quale saranno trasferiti 243.711,29 euro; quello con la popolazione più numerosa è Palermo con 635.439 abitanti e un trasferimento di 12.851.255,87 euro.
Nel corso della seduta sono stati approvati anche i criteri per il riparto delle risorse di parte corrente destinate ai Liberi consorzi e alle Città metropolitane.
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