“I fondi di coesione hanno lo scopo di diminuire il divario tra Nord e Sud, ma se questo obiettivo non è stato finora centrato ha forti responsabilità anche l’Europa, che deve cambiare regole e atteggiamento”. Lo ha detto il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, in un’intervista al Messaggero.
“Abbiamo avuto un primo incontro con la Commissione per discutere l’assegnazione dei nuovi fondi previsti per la programmazione del 2020 e abbiamo scoperto che ci sono in ballo criteri inaccettabili che potrebbero penalizzare il nostro Paese e danneggiare proprio le regioni più svantaggiate. Un paradosso inaccettabile. L’Europa vorrebbe vincolare la quota di risorse da assegnare a ciascun Paese a quelle che chiamano “condizionalità macroeconomiche”. In parole povere, se hai i fondamentali a posto hai diritto alle risorse. Viceversa, te le cancellano. Un assoluto controsenso per i fondi di coesione. Che rifiutiamo con forza. La logica semmai va ribaltata: laddove c’è necessità, i fondi devono essere di più e spesi anche meglio”.
Quanto ai ritardi delle regioni nella destinazione dei fondi già assegnati il ministro annuncia incontrerà la commissaria Cretu il 28 settembre a Matera: “Le chiederò formalmente per alcuni progetti già ben avviati come l’Anello di Palermo, una proroga della scadenza dei fondi disponibili di almeno due mesi”.
Infine, sulla flessibilità richiesta dal governo all’Ue, il ministro conclude: “Sul lato degli investimenti, da Bruxelles hanno chiesto peraltro una quota maggiore di cofinanziamento nazionale sui fondi europei. “Va bene”, ho risposto. Ma a condizione che questi investimenti siano scomputati dal deficit”