“La convenzione tra Agea e i centri di assistenza agricola che esclude i professionisti autonomi rischia di distruggere un’intera categoria senza garantire maggiore trasparenza. Ne risponda la Commissione Europea ma il ministero riveda la posizione”.
Così commenta l’eurodeputato Ignazio Corrao lo schema di Convenzione 2020 tra AGEA e i Centri di assistenza agricola, che prevede l’esclusione di tutti i professionisti autonomi dall’accesso al SIAN.
“Così come concepito – spiega Corrao – l’accesso al SIAN-Servizio Informativo Agricolo Nazionale per presentare le pratiche rimarrà prerogativa dei CAA, ovvero i centri di assistenza agricola, e sarà impedito ai professionisti a meno che non siano dipendenti dei CAA stessi. Questo però comporterà, secondo quanto denuncia l’Ordine Nazionale Agrotecnici, che circa 2.500 liberi professionisti che collaborano con i CAA, saranno costretti a dover chiudere gli studi e cessare l’attività” – aggiunge Corrao.
“Migliaia di giovani, donne e uomini professionisti, umiliati dopo anni di sacrifici, un provvedimento che creerà lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. La decisione di Agea è davvero incomprensibile, perché pone sotto scacco i professionisti e potrebbe favorire indebitamente chi già opera all’interno dei CAA” – sottolinea.
“Incalzata dalle critiche – ricorda ancora Corrao – la Ministra Bellanova ha riferito al Parlamento che tale decisione sarebbe dettata da necessità di maggiore trasparenza dell’attività di consulenza privata e da ‘precise richieste comunitarie’, ed è per questo che ho sottoposto in via urgente la questione alla Commissione Ue, per richiederne un parere e una soluzione. Chi come me da anni denuncia i numerosi casi di truffa da parte delle mafie sui fondi per l’agricoltura, comprende benissimo la necessità di garantire la sicurezza e la legalità degli accessi al SIAN, ma questa convenzione non lo fa in alcun modo. Ci siamo dimenticati delle centinaia di truffe in cui erano proprio dipendenti e titolari dei CAA a permettere il furto dei fondi UE per l’agricoltura?”
“Escludere i professionisti – sottolinea – non assicura maggiore trasparenza, ma ha il solo effetto di far fallire un’intera classe di lavoratori onesti e competenti. E’ l’ennesima occasione persa per rendere il sistema più trasparente, più semplice e più decentrato, anche a misura di piccolo agricoltore. Escludere e concentrare il potere non è la soluzione. La Bellanova prenda in considerazione le proteste e intervenga per migliorare la convenzione” – conclude l’eurodeputato.
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