I sindacati degli inquilini chiedono che i contributi per il sostegno all’affitto vadano anche a chi ha avuto consistente calo di reddito durante l’emergenza sanitaria e a chi ha ricevuto l’avviso di avvio delle procedure di sfratto durante un incontro con l’assessore Falcone.
“Garantire l’accesso ai contributi del fondo per il sostegno all’affitto del 2019 e del 2020,circa 17 milioni di euro, anche a chi dimostri di aver avuto un significativo calo di reddito nei mesi dell’emergenza sanitaria”. E’ quello che hanno chiesto le segreterie regionali di Sunia, Sicet e Uniat nel corso di un incontro con l’assessore regionale Marco Falcone e col dirigente e i funzionari del Dipartimento regionale Infrastrutture. I sindacati degli inquilini hanno inoltre proposto che al contributo possano partecipare anche coloro che abbiano ricevuto l’avviso dell’avvio delle procedure di sfratto.
“Occorre anche far sì in quest’ultimo caso e nei casi di significativa riduzione dei canoni d’affitto attraverso la rinegoziazione – affermano i segretari regionali delle tre sigle Giusy Milazzo, Salvatore Ferro e Giuseppe Sardo- che ci siano procedure affinché i fondi assegnati siano corrisposti direttamente ai proprietari”. Per la presentazione delle domande il dipartimento sta mettendo a punto una piattaforma informatica che consentirà di sveltire le procedure e di evitare errori di trasmissione della documentazione.
Sunia Sicet e Uniat , riconosciuti come sindacati maggiormente rappresentativi, hanno chiesto “che sia previsto nel bando che le domande di contributo siano inoltrate dagli sportelli attivi preso le sedi provinciali dei sindacati degli inquilini”. “Considerate le difficoltà che vivono le famiglie – sostengono Milazzo, Ferro e Sardo-
si concorda sulla scelta di pubblicare contemporaneamente gli avvisi per il 2019 e il 2020”. Bisogna fare prestissimo- sostengono – in modo da poter ripartire i fondi entro giugno prima che la fine del blocco
degli sfratti produca gli effetti sociali devastanti attesi se migliaia di famiglie resteranno senza un tetto”.