“Le organizzazioni sindacali, in merito al comunicato diffuso in data odierna dalla FOSS, nel quale vengono riportati dati e rappresentazioni di fatti inesatti, intendono chiarire quanto che la partecipazione allo sciopero del 27 e del 28 gennaio scorsi, secondo i dati in nostro possesso comunicati dai lavoratori, è stata indubbiamente massiccia tra i professori d’orchestra a tempo indeterminato iscritti alle 4 sigle sindacali mentre per i lavoratori precari la percentuale si abbassa notevolmente a causa – probabilmente – delle ripetute “pressioni” da parte della direzione nei confronti dei più deboli, proprio di coloro i quali invece il Sindacato chiede un investimento per il loro futuro e dunque dell’Orchestra
. Ultima pressione, in ordine cronologico, le continue telefonate dirette proprio a quei professori d’orchestra con contratto a tempo determinato ove veniva fatta richiesta di esprimersi in merito alla partecipazione o meno all’azione di protesta. Condotta questa che, assieme ad altre, è al vaglio degli uffici legali del Sindacato per un’eventuale denuncia per condotta antisindacale nei confronti del Sovrintendente Francesco Di Mauro ai sensi dell’art. 28 L.300/70 Statuto dei Lavoratori”. Così in una nota congiunta SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL.
“Senza voler scomodare le elementari regole dell’insiemistica – proseguono – la direzione della FOSS prima di diffondere dati decisamente distorti a proprio vantaggio, dovrebbe rivedere il numero totale dei dipendenti, quanti di essi avrebbero dovuto prendere parte allo spettacolo e quanti – dei restanti – non hanno timbrato il cartellino, per poi trarne le percentuali corrette. Qualora i numeri reali, per assurdo, dovessero confermare quanto asserito dal comunicato, non si capisce come mai la Direzione abbia deciso preventivamente di annullare i concerti in programma senza aver prima verificato la ricevibilità della prestazione lavorativa e dunque la fattibilità dei concerti evitando di recare nocumento alla Fondazione stessa. Forse per ostacolare una legittima protesta sindacale? Questo risulta l’unico caso nel settore di cancellazione di uno spettacolo preventivamente ad una proclamazione di sciopero, un espediente teso forse a contrastare la naturale adesione allo sciopero, garantendo la legittima retribuzione chi non aderisce? Questo epilogo sullo sciopero – sottolineano le sigle sindacali – si aggiunge a tutta una serie di palesi vessazioni e manovre gestionali sul personale tese all’inasprimento gratuito di un clima molto pesante che si respira in orchestra.
“In merito alle cancellazioni dal Sindacato, ad oggi risultano solo due dimissioni da una sola sigla aderente. Chi conosce le dinamiche del mondo della rappresentanza sindacale sa perfettamente che questi episodi rientrano nella normale vita quotidiana consociativa e che non possono essere piegati alla propaganda di una direzione oramai allo sbando. Uno sbando talmente evidente da far diffondere un comunicato stampa senza un titolare di ufficio stampa e senza la firma di un professionista autorizzato ad esercitare un ruolo abusivamente svolto da qualche improvvido dirigente o zelante dipendente. Anche in questo caso il sindacato si riserverà di segnalare i fatti agli organi competenti”, concludono.