Completati i lavori di ammodernamento di parte del sistema fognario del quartiere Villagrazia, a Palermo. L’opera consentirà di superare alcune criticità rispetto alla normativa europea. Problemi che hanno dato luogo ad una procedura d’infrazione. Scavi, quelli condotti dagli operai sotto la vigilanza della struttura commissariale, dai quali è emersa anche un’importante scoperta storica: un qanat, opera idrica risalente al periodo arabo.
La struttura del Commissario Unico per la Depurazione Maurizio Giugni ha consegnato questa mattina l’intervento di realizzazione del sistema separato relativamente a via Agnetta e a via Etna. Lavori costati 820.000 euro, riguardanti la posa di due collettori in PVC lunghi poco più di un chilometri. Strutture necessarie a razionalizzare gli scarichi di acque nere provenienti dalle abitazioni. L’opera, ultimata e collaudata, è pronta all’utilizzo, con Amap che si occuperà degli allacci delle utenze domestiche.
Interventi, quelli condotti a Villagrazia, che hanno portato alla luce un importante ritrovamento storico ed archeologico, ovvero un qanat. Secondo quanto riferisce la struttura commissariale, i condotti sono lunghi circa sei metri. In base alle indicazioni fornite dalla Soprintendenza, il canale ha imposto una variazione di tracciato planimetrico dei collettori. Ciò nell’ottica di preservare l’opera, da oggi infatti accessibile agli addetti ai lavori tramite un pozzetto ispezionabile.
Soddisfatto il subcommissario Riccardo Costanza, presente oggi alla consegna delle opere. “Il completamento dei lavori in Via Agnetta premia il buon lavoro di squadra fatto con il Comune. Ci fa compiere un nuovo passo avanti per adeguare il sistema fognario e depurativo di Palermo agli standard comunitari. Oggi, dei tredici interventi previsti nel capoluogo, ne abbiamo completati sei, con i grandi lavori in corso di Acqua dei Corsari e del Collettore Sud Orientale. Ciò senza dimenticare altre opere che registreranno importanti avanzamenti nei prossimi mesi”.