Palermo

Diffuse il video via chat, nuovo processo per il “cameraman” dello stupro del Foro Italico

Angelo Flores, il ventitreenne accusato di essere il “cameraman” dello stupro di gruppo avvenuto al Foro Italico di Palermo la notte tra il 6 e il 7 luglio 2023, dovrà affrontare un nuovo processo con rito abbreviato. Il Giudice per l’Udienza Preliminare, Stefania Brambille, ha accolto la richiesta della Procura, fissando la prima udienza per il 21 gennaio. Flores è accusato di revenge porn per aver filmato e diffuso immagini e video dello stupro della vittima diciannovenne.

L’accusa di diffusione di materiale esplicito

I Pubblici Ministeri Giulia Amodeo, Monica Guzzardi e Mario Calabrese accusano Flores di “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”. Secondo l’accusa, Flores avrebbe documentato con il suo cellulare le fasi dello stupro e avrebbe poi condiviso il materiale con altri. Il reato contestato prevede una pena da uno a sei anni di reclusione, sia per chi crea e diffonde il materiale, sia per chi lo riceve e lo condivide ulteriormente senza il consenso della vittima.

La condivisione del materiale e le precedenti condanne

L’accusa sostiene che Flores, difeso dall’avvocato Leonarda Lo Presti, avrebbe inviato due video e alcune foto a due amici la sera successiva allo stupro. Il materiale sarebbe stato poi diffuso tramite Instagram e WhatsApp anche ad altri due coinvolti nella violenza, Gabriele Di Trapani ed Elio Arnao. Per lo stupro di gruppo, Flores, Di Trapani e Arnao sono stati condannati in primo grado a 7 anni di carcere. Christian Maronia ha ricevuto la stessa pena, mentre Cristian Barone è stato condannato a 6 anni e 4 mesi e Samuele La Grassa a 4 anni. Riccardo Parrinello, minorenne all’epoca dei fatti, è stato condannato in appello a 8 anni e 8 mesi.

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Le ammissioni di Flores e le possibili conseguenze

Durante gli interrogatori, Flores ha ammesso l’esistenza dei video e la loro condivisione, confermando i contenuti di una chat recuperata dagli inquirenti prima del suo arresto. Nella chat, Flores descriveva la violenza alla ragazza, “ubriaca” e “abbandonata dall’amica”, con espressioni crude e degradanti. L’interlocutore, preoccupato per le possibili conseguenze legali, lo invitava a cancellare i video. Flores aveva risposto di starli eliminando dopo averli inviati a chi di dovere. Nonostante le ammissioni e la collaborazione con gli inquirenti, Flores ha ricevuto una pesante condanna per lo stupro. Ora, con il nuovo processo per revenge porn, rischia un ulteriore aumento della pena.

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