Il Governo spinge sull’acceleratore della flat tax per convincere imprese, professionisti e autonomi a siglare il patto col Fisco. Con il decreto attuativo della delega fiscale approvato definitivamente in Consiglio dei ministri, l’Esecutivo imbocca infatti la corsia preferenziale dell’imposizione fissa per rendere più appetibile il concordato preventivo proposto dall’Agenzia delle Entrate tramite l’algoritmo.
Aliquote differenziate in base al voto fiscale
La flat tax prevista nell’accordo annuale con il Fisco sarà applicabile sulla differenza tra il reddito definito nell’intesa e quello effettivo dichiarato per il 2023. Le aliquote saranno differenziate in base al “voto” ottenuto dai contribuenti nelle pagelle fiscali elaborate dall’Agenzia: 10% se il punteggio è superiore a 8, 12% se è compreso tra 6 e 8 e 15% se inferiore alla sufficienza.
Flat tax per i contribuenti forfettari
Stesso meccanismo, ma con aliquote dal 10% al 13%, per i contribuenti in regime forfettario, non soggetti a pagelle fiscali, che aderiranno al concordato. L’imposta sostitutiva dovrà essere versata a saldo entro il 30 giugno 2025. Per l’acconto di novembre prossimo, invece, è prevista un’ulteriore sforbiciata con aliquote al 10% per imposte sui redditi e forfettari e al 3% per le start up.
Benefici della flat tax
La flat tax consentirà di ridurre sensibilmente il conto finale da saldare con il Fisco, aumentando così l’appeal dell’accordo. Come evidenziato dal viceministro Leo “si tratta di un passo significativo verso una maggiore efficienza del sistema fiscale”.
Accoglienza positiva dalle associazioni di categoria
Le modifiche introdotte in extremis nel decreto correttivo sono state accolte con favore anche dalle associazioni di categoria. Oltre alla flat tax, Confartigianato e Cna promuovono il riconoscimento delle perdite su crediti fra le cause che possono abbattere il reddito concordato. Apprezzamento anche dai commercialisti per il recepimento delle loro proposte. Non mancano però le voci critiche, con la Cgil sul piede di guerra perché l’accordo “favorisce gli evasori”. Il sindacato annuncia mobilitazioni in autunno per impedire questa “deriva” e tutelare i diritti dei lavoratori.
Novità del decreto
Tra le altre novità del decreto, c’è la proroga al 15 settembre del versamento della rata della rottamazione-quater in scadenza il 31 luglio, con possibilità di ulteriore slittamento al 20 settembre. Novità anche sul fronte della cooperative compliance: in caso di certificazione infedele sul sistema di controllo fiscale, l’Agenzia delle Entrate informerà l’Ordine professionale del certificatore.
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