“Se il rinnovo non vuoi, la Pasqua senza di noi. Il contratto di ci spetta”. Scioperano i lavoratori della grande distribuzione moderna di Palermo. I dipendenti di grossi brand e catene commerciali hanno manifestato questa mattina in via Ruggero Settimo per dire “no” al mancato rinnovo del contratto da parte di Federdistribuzione. Scelta opposta a quanto fatto da altre sigle, come Confcommercio e distribuzione cooperativa. Lavoratori che hanno improvvisato una sorta di flashmob, esponendo dei cartelli riportanti alcuni slogan sulle note di “Ma non tutta la vita”, canzone dei Ricchi e Poveri presentata all’ultimo festival di Sanremo.
Il flashmob a Palermo
“Federdistribuzione pensava di poter svilire il tavolo delle trattative – ha dichiarato Stefano Spitalieri, rappresentante sindacale della Fisascat Cisl –. Voleva barattare la disponibilità all’aumento del salario a fronte della perdita di alcuni diritti fra cui mansioni, utilizzo del tempo determinato e spacchettamento dei livelli. Diritti acquisiti negli anni e a cui non vogliamo rinunciare”. Manifestazioni che, a livello nazionale, hanno raggiunto un’adesione intorno al 60%. “Siamo qui in sciopero perchè si è rotto il tavolo delle trattative – ha evidenziato Giuseppe Aiello della Filcams Cigl -. Da 51 mesi non si riesce a rinnovare il contratto di lavoro nazionale. Peraltro, l’associazione datoriale vuole peggiorare la classificazione del personale”.
Le ragioni della protesta
Fra le principali rivendicazioni delle sigle sindacali vi sono l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi!); lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi; l’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi; la creazione di una nuova mansione adibita alla movimentazione delle merci, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori. “Il flashmob costituisce l’espressione di protesta da parte di lavoratrici e lavoratori che vogliono chiedere dignità per il proprio lavoro – rappresenta Ida Saia della UilTucs -. E’ necessario che Federdistribuzione si risiede al tavolo, sottoscrivendo un contratto di lavoro che renda dignità ai dipendenti”.
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