Considerare la vegetazione rimossa dai corsi d’acqua come una preziosa opportunità utilizzabile a fini energetici, soprattutto in un momento di estrema difficoltà contingente come quello che stiamo vivendo. È questo uno degli aspetti più importanti della direttiva emanata dal segretario generale dell’Autorità di bacino della Regione, Leonardo Santoro, con la quale si indicano le linee guida per snellire le procedure e incrementare la manutenzione negli alvei dei fiumi e dei torrenti della Sicilia.
Enti pubblici e privati insieme
Il provvedimento presenta un importante elemento di novità, rispetto al passato: il coinvolgimento e l’incentivo ai soggetti pubblici e privati, che possono garantire un significativo cambio di passo nell’affrontare la questione che spesso vede l’invasione vegetale dei corsi d’acqua soltanto come una fonte di potenziale pericolo al deflusso delle acque. Tema non secondario del provvedimento è, infatti, la possibilità di riutilizzo del materiale vegetale rimosso, che può essere asportato con una semplice comunicazione e assenso da parte dell’Autorità di bacino, anche da soggetti privati e del mondo produttivo e delle energie alternative. In quest’ultimo caso, ogni attività dovrà essere preventivamente autorizzata.
Vegetazione risorsa per il settore produttivo
“In questo momento di grave contingenza energetica – dice l’ingegnere Santoro – l’utilizzo di una risorsa quale il riciclo dei residui della vegetazione spontanea fluviale, contribuisce significativamente a incentivare un settore, quello della trasformazione delle biomasse che in Sicilia, che può trovare, così, nuovi sviluppi. Le procedure innovative individuate nella direttiva – prosegue il segretario – non solo sburocratizzano le azioni di scerbatura in alveo, ma trasformano in un’importante risorsa per il settore produttivo delle energie ecosostenibili e della trasformazione e riutilizzo delle biomasse quello che fino a ieri era considerato soltanto un potenziale pericolo per la pubblica incolumità”.
Le procedure più snelle per la pulizia dei fiumi
Procedure più snelle e veloci per consentire interventi immediati di manutenzione nei fiumi e nei torrenti in Sicilia. Le ha emanate l’Autorità di bacino del distretto idrografico della Regione Siciliana. Il provvedimento, a firma del segretario generale Leonardo Santoro, mira ad accelerare ulteriormente i vari iter per la rimozione della vegetazione invasiva e dei depositi sabbiosi che negli anni hanno causato un pericoloso innalzamento del fondo dell’alveo di fiumi e torrenti dell’Isola. In questo modo lavori più immediati e riduzione dei rischi di straripamento dei corsi d’acqua.
Le modifiche di due disposizioni
Il decreto appena emanato modifica due precedenti disposizioni: la “Direttiva sovralluvionamenti” dello scorso 24 marzo e l’apposita “Disciplina di dettaglio” del 2 agosto. In particolare, anche alla luce dell’aumento dei costi energetici e del complesso delle spese da sostenere per lo spostamento del materiale sovralluvionato, vengono sospesi gli oneri previsti in precedenza. Con lo stesso provvedimento, inoltre, il limite di duemila metri cubi, entro cui produrre lo studio idraulico semplificato, considerate le condizioni attuali dei corsi d’acqua demaniali, su cui da tempo non si effettuano interventi di rimozione, viene innalzato a diecimila metri cubi.
Estensione delle agevolazioni presto anche ai privati
“Le due modifiche introdotte dal provvedimento – sottolinea l’ingegnere Santoro -puntano ad accelerare e semplificare le procedure per la rimozione dei sovralluvionamenti ripristinando così la funzionalità idraulica dei corsi d’acqua e scongiurando danni a cose e persone che producono un notevole aggravio economico per l’amministrazione. Dopo attente valutazioni – aggiunge il segretario generale – si è ritenuto utile facilitare ulteriormente l’attività degli enti locali, che da tempo invocano la possibilità di rimuovere direttamente gli ostacoli al regolare deflusso delle acque nei torrenti presenti nei loro territori. Con un ulteriore provvedimento – conclude – a breve verrà estesa ai privati la possibilità d’intervenire direttamente, o in concorso con i Comuni, per l’eliminazione degli accumuli vegetativi negli alvei”.
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