Zes, fondi europei e PNRR: questi gli argomenti dei quali si è parlato nella Giunta speciale convocata dal presidente della Regione Renato Schifani e alla quale ha partecipato il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto. Fra gli argomenti trattati nel dibattito aperto con la stampa tenuto a Palazzo Orlean, i grandi filoni relativi ai fondi europei.
Sulla Zes del Mezzogiorno: “Regioni avranno ruolo chiave”
Fra i temi affrontati dal ministro Fitto c’è quello della Zona Unica Speciale da estendere alle otto regioni del Sud Italia. Un progetto che, nei giorni scorsi, aveva riscontrato qualche criticità ma sul quale l’esponente di Fratelli d’Italia evidenzia l’impatto positivo non solo per il Mezzogiorno, ma per la Sicilia. “Stiamo parlando di un progetto nela quale l’intero territorio regionale diventa una Zes. Le otto Regione del Sud sono tutte area Zes. E’ evidente che la modalità di gestione che non può che essere quella prevista”.
“Nel decreto legge è prevista una cabina di regia nella quale le Regioni avranno un ruolo chiave per la predisposizione del piano Zes – sottolinea Fitto -. E’ evidente che questo aspetto diventerà decisivo. Capisco che il tema del ruolo delle Regioni sta diventando un tema di dibattito. Ma è come guardare ad un piccolo dettaglio rispetto ad una grande questione. Noi stiamo arrivando a realizzare un disegno strategico che dà una grandissima opportunità al pese che colloca il Sud nel Mediterraneo come unica Zona Economica Speciale, con tutte le opportunità non già concentrate sulle otto aree Zes del Sud, ma sull’intero territorio. La realizzazione del piano strategico della Zes sarà il luogo dove comporremo questa soluzione”.
Sui fondi europei: “Puntiamo a non perdere un euro”
Poi una parentesi sui fondi comunitari dell’asse 2014-20. Fatto sul quale, nei giorni scorsi, si era registrato un allarme da parte dell’Unione Europea. Anche se, il ministro Fitto, tende a ridimensionare la questione. “Sui fondi 14-20, tutte le percentuali di spesa sono da verificare. Siamo nella fase finale. Al 31 dicembre dobbiamo chiudere la programmazione per la quota europea. Come sempre accade, ci sarà un’accelerazione in tutte le Regioni, in tutte le amministrazioni centrali. Con la Sicilia stiamo lavorando affinchè queste risorse vengano spese”.
“L’idea è di correggere il tiro per l’intero sistema. Noi quando ci siamo insediati, abbiamo fatto un lavoro di verifica: ci sono 126 miliardi disponibili complessivamente. I primi mesi di quest’anno, quando noi abbiamo previsto questa verificare, la percentuale di spesa è del 34%. C’è un problema di sistema sul quale siano intervendo. Si tratta di essere realisti. Penso di poter dire che il lavoro che stiamo portando avanti giungerà come soluzione per la Sicilia. L’obiettivo è di non perdere un euro. La cifra è di carattere generale in cui ci sono diversi avanzamenti che la cambiano e la modificano. Penso che si possa raggiungere senza problemi questo risultato, lavorando intensamente“.
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