La Procura di Palermo ha chiesto al Gip l’archiviazione per i presunti falsi commessi nel 2017 nelle liste presentate dal centrodestra per la Quinta circoscrizione comunale.
Le firme a sostegno dei candidati furono riconosciute come autentiche solo da 7 dei 32 sottoscrittori presi a campione. Lo scrive il Giornale di Sicilia. Intercettazioni e consulenze, sottolineano i pm nell’atto sottoposto al Gip, non hanno consentito di ricostruire con la dovuta certezza se effettivamente membri dello staff elettorale del candidato a sindaco Fabrizio Ferrandelli, un collaboratore del leader di Forza Italia Gianfranco Miccichè e due persone dell’entourage di Ester Bonafede, dell’ Udc, truccarono le carte per rimediare a un cambio di cavallo in corsa: alla guida della Quinta circoscrizione, nei giorni immediatamente precedenti la presentazione delle liste, fu candidato Andrea Aiello, al posto di Francesco Paolo Di Maggio, e questo costrinse a rivoluzionare tutto.
La normativa che regola la sottoscrizione delle liste risale al 1960 e non si può estendere alle circoscrizioni. Il pm Enrico Bologna spiega che “i moduli di accettazione delle candidature devono essere considerati alla stregua di mere scritture private, da cui discende la sopravvenuta irrilevanza penalistica”, per effetto di una depenalizzazione decisa nel 2016. I 25 che non hanno riconosciuto la propria firma “hanno comunque ammesso di essersi recati almeno una volta presso al comitato elettorale di Ferrandelli – aggiunge il pm – e di avere firmato moduli di accettazione delle candidature”.
Il fatto che le firme potrebbero poi essere state ricalcate riduce l’attendibilità di un’eventuale perizia grafologica; e poi nelle intercettazioni effettuate dai carabinieri, ai nomi dei 25 non si fa riferimento alcuno.