La falsificazione delle firme per la presentazione della lista del Movimento 5 stelle alle amministrative del 2012 a Palermo avvenne con la piena consapevolezza di quanto si stava facendo. in una notte furono ricopiate almeno 200 firme rendendo, di fatto, falsi i documenti di presentazione della lista del Movimento 5 stelle. Secondo i risultati dell’inchiesta la notte prima della scadenza dei termini per la presentazione delle liste nel meet-up di via Sampolo a Palermo fu organizzata una squadra di ‘ricopiatori’
Ne sono convinti in procura a Palermo. I Pm hanno disposto la notifica del provvedimento di chiusura delle indagini a 15 persone fra cui il deputati nazionale Riccardo Nuti. Pur nella consapevolezza del fatto che il reato è stato commesso più per leggerezza che per intento criminale, ciò non toglie che di falsificazione si trattò.
Non tutti i 15 indagati, però, potrebbero finire a processo. La Procura starebbe preparando una articolata richiesta al Gip. rischiano soprattutto il coordinatore di quella campagna nonchè candidato sindaco sconfitto Riccardo Nuti. Con lui le deputate sospeso Giulia Di Vita e Claudia Mannino e poi, a seguire, l’attivista Samantha Busalacchi, Riccardo Ricciardi e Pietro Salvino rispettivamente mariti di Loredana Lupo (altro deputatato) e della Mannino e i candidati Giuseppe Ippolito, Toni ferrara e Giuseppe Paradiso e il cancelliere Giovanni Scarpello.
La procura dovrà valutare anche la posizione di due deputati regionali che hanno collaboratyo. potrebbero essere chiamati in causa come co – imputati i come testimoni. Si tratta di Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca.
Minori rischi, ma comunque possibilità di rgiudizio anche per i candidati Alice Pantaleone e Francesco Menallo, avvocato ed ex attivista.
Nuti rischia l’accusa di falso e di aver beneficiiato del falso gli altri solo la falsificazione, l’avvocato e il cancelliere di violazione delle norme elettorali
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