Il Gup di Palermo, Nicola Aiello ha rinviato a giudizio tre deputati nazionali e due regionali ex M5S, 10 attivisti del movimento e un cancelliere del tribunale per la vicenda delle firme false apposte alla lista presentata nel 2012 dai grillini per le comunali di Palermo.
Il processo comincerà il 3 ottobre davanti al giudice monocratico. Gli imputati rispondono, a vario titolo, di falso e della violazione della legge regionale che ha recepito il testo unico in materia elettorale. A giudizio, come ha chiesto il Pm Claudia Ferrari, i deputati nazionali poi fuoriusciti dal Movimento, Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino, i parlamentari regionali Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, rei confessi e sospesi dal Movimento, gli attivisti Samanta Busalacchi, Pietro Salvino, Riccardo Ricciardi, Giuseppe Ippolito, Stefano Paradiso, Toni Ferrara e Alice Pantaleone.
Il processo è stato deciso anche per l’ex militante, l’avvocato Francesco Menallo, e per il cancelliere Giovanni Scarpello. Per l’accusa – l’indagine è stata condotta dalla Digos – temendo che per un errore formale commesso nelle indicazioni delle generalità di uno dei sottoscrittori della lista, non si riuscisse più a raccogliere le firme necessarie per la presentazione delle candidature, su input del candidato grillino Riccardo Nuti, si decise di ricopiare le firme già raccolte dalle originali.
Come prova a carico e a supporto della tesi accusatoria il Pm ha inserito nel procedimento oltre alla confessione di Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio e alle ammissioni di alcuni attivisti, la consulenza grafologica richiesta dalla Procura e le testimonianza di decine di firmatari che hanno disconosciuto le loro sottoscrizioni.
l’inchiesta, archiviata in un primo momento, riprese vigore dopo i servizi televisivi della trasmissione ‘Le Iene’.
Appena appreso del rinvio a giudizio il deputato regionale Giorgio Ciaccio ha annunciato su facebook le sue dimissioni
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