“Anche il secondo tampone è risultato negativo”. Ne dà notizia il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, appena ricevuto l’esito dal laboratorio.
Musumeci si era posto in quarantena volontaria dopo aver saputo che il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti era risultato positivo al virus e nella constatazione che il giorno precedente i due governatori erano seduti l’uno accanto all’altro nella riunione della conferenza delle regioni.
Una precauzione assunta per senso di responsabilità. In quarantena nella sa casa catanese Musumeci aveva fatto un tampone nello stesso giorno e poi ne ha ripetuto un secondo martedì e ieri sera si è avuto il secondo esito negativo e dunque la decisione di sospendere la quarantena e tornare a lavorare.
“Un bel sollievo, vi confesso, dopo cinque giorni di autoisolamento e soprattutto – ammette il governatore – la consapevolezza di restituire serenità ai miei familiari ed ai miei più stretti collaboratori. Non mi sono fermato un solo attimo in questi lunghi giorni di quarantena volontaria, continuando a lavorare da casa. Ora mi sento più libero di muovermi nell’assolvimento delle prioritarie funzioni di governo. Ringrazio i tantissimi cittadini che in questi giorni hanno voluto manifestarmi il loro affetto e la loro vicinanza. Andiamo avanti, più determinati di prima!”
Da quella quarantena Musumeci aveva continuato a tuonare chiedendo misure più stringenti e di chiudere tutto e mandare tutti a casa. Una scelta che alla fine è stata adottata ieri sera dal Presidente del Consiglio che ha chiuso ogni attività nel Paese. Un decreto che la Sicilia, che lo aveva sollecitato, recepisce in toto con tutte le conseguenze del caso che non saranno poche sul fronte della mobilità,m sul fronte economico e del tenuto del tessuto sociale.
Ieri era stato emanato anche il decreto che sospende mutui e prestiti ma solo per un massimo di due rate e, guarda un po’, poi su questa sospensione bisognerà pagare gli interessi maturati nei due mesi in questione. Oltre il danno la beffa visto che il governo chiude ma non rifonde il danno che causa
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