ll finissage, tra malinconia e seduzione, ha un fascino maggiore del vernissage, perché porta in sé le ultime emozioni, quelle più intense, di qualcosa sta per finire, con l’incalzante desiderio, come in questo caso, di andare a visitare la mostra e non perdere questa meravigliosa possibilità d’incontro con l’arte.
E sarà proprio un appuntamento da non perdere, il finissage della mostra “10” di Giuseppe Patanè, tra i protagonisti degli eventi di “Palermo Capitale della Cultura” 2018, in programma alle 18:30 di domenica 24 febbraio a palazzo Ajutamicristo in via Garibaldi 41 a Palermo, in un percorso tra culto, bellezza, passionalità e cuore.
Una personale di forte impatto emotivo, che ha portato in scena le tele, ben 46, della “Tauromachia”, già acclamata nel 2017 alla biennale di Venezia, che anche nel capoluogo siciliano, ha riscosso un grande successo di pubblico attratto e rapito dai tori dell’artista, in modo spontaneo e naturale, riuscendo a cogliere quella ricerca del particolare e del dettaglio.
Ma non solo, ha suscitare grande interesse, anche da parte della critica, l’installazione di denuncia sociale collocata in una delle sale del palazzo con tanto di “divieto per i minori”, presentata in esclusiva per Palermo, una sorta di piramide umana che ha mostrato la condizione precaria dell’uomo vittima e partecipe di una società in continuo declino.
L’evento rientra tra le iniziative culturali patrocinate dalla Regione Siciliana, il Comune di Palermo e Palermo Capitale della cultura 2018.
Il finissage, sarà dunque un momento non solo di alto spessore culturale e artistico, ma anche sociale attraverso la presenza dell’associazione “Corrimano”, impegnata nell’organizzazione di eventi culturali legati a cinema, arte e letteratura, fondendo insieme gusto, arte e danza.
E proprio la danza sarà il trait d’union del finissage, con uno spettacolo di flamenco a cura della “Coral arte Flamenco”, che si lega naturalmente alla personale dell’artista, in quanto la potenza del flamenco è così forte da ricordare quella del toro e le movenze eleganti del “Toreador” somigliano a quelle del “Bailadores”, così come la classica acclamazione “olè” richiama quella del jaleo.
Il tutto sarà arricchito da una degustazione di vini, a cui seguirà la presentazione del catalogo che raccoglie le tele della Tauromachia con la “lectio magistralis” a cura dello storico e critico dell’arte Maria Antonietta Spadaro. A prendere parte al finissage anche Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, che ha deciso di dedicare tutto sè stesso, per far trionfare l’arte in tutte le sue forme.
La mostra sarà fruibile al pubblico fino al prossimo 28 febbraio dalle ore 09:00 alle ore 13:00. Il martedì e il venerdì sarà aperta anche l’intera giornata con orario continuato dalle ore 09:00 alle 18:00.