Ai Cantieri navali di Palermo i lavoratori hanno scelto di approvare l’accordo integrativo, firmato a fine giugno da Fim, Fiom e Uilm, che rivede le condizioni contrattuali dei dipendenti votando sì (53,2%) al referendum in corso in questi giorni in tutti gli stabilimenti Fincantieri in Italia.
L’accordo sull’integrativo vedeva una spaccatura tra i sindacati confederali: Fim Cisl E Uilm Uil erano favorevoli mentre la Fiom Cgil era apertamente contraria.
“Questo sindacato lo aveva previsto: i lavoratori della Fincantieri Palermo hanno deciso di approvare l’ipotesi della piattaforma integrativa. Un piano secondo noi che punta a rilanciare il settore garantendo un salario aggiuntivo ai dipendenti. Per questo abbiamo indicato ai 450 tra impiegati e operai di votare “Si”. E oggi lo ha fatto il 53,2%”. Lo dice Enzo Comella, segretario della Uilm Palermo.
“Nelle ultime settimane, – aggiunge Comella – ma soprattutto durante l’assemblea del 25 luglio scorso, abbiamo assistito a forti attacchi verbali e a campagne denigratorie che avevano un unico obiettivo: convincere i lavoratori a rigettare questa piattaforma. Fim e Uilm, però, ancora una volta sono riuscite ad andare oltre e interpretare le vere aspettative dei lavoratori. La risposta oggi è stata chiara, i dipendenti della Fincantieri Palermo ci hanno dato ragione”.
Sulla stessa line ala Fim Cisl. “Sul voto espresso dai lavoratori di Fincantieri Palermo ha prevalso il buonsenso, siamo soddisfatti del risultato , i dipendenti del cantiere hanno compreso che questa scelta di dire si all’integrativo serve a migliorare la loro tutela e a favorire il rilancio dello stabilimento, grazie agli impegni assunti dall’azienda”. Ad affermarlo sono Ludovico Guercio segretario Fim Cisl Palermo Trapani e Nino Clemente Rsu Fim Cisl dopo il voto a favore del contratto integrativo espresso da 191 lavoratori su 365 votanti, 168 i no, tre schede bianche e tre nulle. “Con il voto a favore, i lavoratori otterranno il salario aggiuntivo e miglioramenti sul tema della previdenza integrativa, che probabilmente non avrebbero più ricevuto per molti anni, perché la trattativa con l’azienda si sarebbe interrotta”. “Riteniamo di aver chiuso il miglior accordo possibile in questo momento, partiamo da un punto che consente l’avvio di un percorso che porterà al miglioramento delle condizioni di lavoro degli operai e impiegati del cantiere”. Vigileremo sul rispetto dell’accordo – aggiungono Guercio e Clemente – affinché il salario aggiuntivo giunga a tutti i lavoratori. Una posizione, quella a favore del Si, che abbiamo portato avanti insieme alla Uilm in un clima di tensione che spesso ha reso impossibile anche il confronto con i lavoratori, che, ripristinato il dialogo nel pomeriggio di lunedì durante l’assemblea, alla fine hanno compreso quale fosse il giusto percorso”. La Fim Cisl conclude “abbiamo la certezza che con questo accordo Fincantieri si è impegnata a inserire il cantiere di Palermo nella lavorazione di commesse fino almeno al 2021 per tutti e tre i rami costruzione trasformazione e riparazione non solo nel comparto navale, ma anche in appalti pubblici e privati in altri settori che vedranno impegnata Fincantieri a livello nazionale” .
Legge in modo diametralmente opposto il risultato del referndum la Fiom. “Mette in evidenza il malcontento dei lavoratori. Il 47 per cento dei lavoratori ha respinto l’ipotesi di accordo. L’accordo non ha superato le questioni da noi poste sulla concreta missione produttiva e sulla ripresa e il rilancio del cantiere di Palermo attraverso adeguati carichi produttivi al pari degli altri stabilimenti di Fincantieri – dichiarano Francesco Foti e Serafino Biondo, Rsu del Cantiere di Palermo, contrarie all’ipotesi di accordo integrativo – In questa situazione, anche le nuove regole del premio di produzione sono state valutate negativamente”.